Base militare al posto di un cimitero musulmano. La gente insorge
Ad Hainan l’esercito inizia a demolire un antico cimitero degli islamici Hui, per realizzare una base. Oltre 2mila residenti scendono in piazza e fermano i lavori. La popolazione dice che “è impensabile” violare le ossa degli antenati e che la marina cinese è peggio “degli invasori giapponesi”.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L’intero villaggio di Huixin (vicino la città di Fenghuang, municipalità di Sanya, sull’isola di Hainan) insorge contro la marina militare cinese che vuole demolire il loro antico cimitero per costruirvi opere militari.

Decine di abitanti sorvegliano ora il cimitero giorno e notte, per paura che le tombe siano demolite di nascosto. I residenti, islamici della minoranza etnica Hui, dicono che abitano la zona dalla dinastia Tang (618-907) e che molte tombe risalgono a quell’epoca.

Hai Shihao, vicesegretario del Partito comunista a Huixin, spiega a Radio Free Asia che la marina militare vuole circa 100 mu (6,67 ettari) di terra per farci una zona di esercitazione per i paracadutisti per la base navale vicino all’aeroporto di Sanya.

Hanno iniziato i lavori senza avvertire i residenti, che solo a dicembre hanno capito cosa succedeva, quando molte tombe erano già state profanate. La gente è scesa in piazza, ci sono stati danni a proprietà militari e hanno fermato i lavori. La marina ha rioccupato la zona a fine febbraio-inizio di marzo per riprendere i lavori e alcune tombe sono state danneggiate. Ma oltre 2mila persone sono scese in piazza e i lavori si sono fermati di nuovo. Ora l’esercito ha offerto un risarcimento.

Hai dice che hanno proposto “di trovare un luogo dove spostare il cimitero. Hanno anche offerto di pagare un indennizzo di 6-7mila yuan (6-700 euro) per ogni tomba… Ma non possiamo accettare. Le tombe dei nostri antenati islamici non possono essere spostate… per noi sono troppo importanti”.

La marina da tempo voleva realizzare la base di esercitazione, ma non ha ma preso contatti previi con il villaggio. Nella zona ci sono circa 8mila Hui, arrivati come mercanti e stabilitisi fin dall’epoca Tang.

Fonti del governo locale dicono che stanno tentando di risolvere il problema con il dialogo e in modo pacifico, ma ammoniscono che la marina non pazienterà per sempre.

Ma i residenti appaiono decisi. Un residente Hui di nome Ma dice che la violazione delle tombe “è inimmaginabile… Nemmeno i giapponesi hanno scavato fuori le ossa dei morti durante la loro occupazione della Cina”. (Nella foto: una donna porta via le ossa degli antenati da una tomba distrutta).