Roxana Saberi in sciopero della fame nel carcere iraniano
Il padre della giornalista fa sapere che la giovane donna non è in cattive condizioni, ma è “fisicamente fragile” ed è “disperata”. Speranze nell’appello, dopo gli interventi di Obama e della Clinton. Per Reporters sans frontieres il suo arresto è “un avviso” ai giornalisti che operano nel Paese.
Teheran (AsiaNews) – E’ da sei giorni in sciopero della fame Roxana Saberi, la giornalista con doppia nazionalità, iraniana e americana, condannata a otto anni di prigione per spionaggio a favore degli Stati uniti. L’ha fatto sapere suo padre Reza, il quale ha aggiunto che la donna, 31anni, non è in cattive condizioni, ma è “fisicamente fragile” ed è “disperata”.
 
La giornalista, alla quale la legge iraniana non riconosce la doppia nazionalità - pur essendo nata negli Usa - ripone qualche speranza nel processo di appello, secondo quanto il suo avvocato, Abdolsamad Khorramshahi, ha detto all’iraniana ISNA.
 
Richieste di liberazione della giornalista sono venute dal presidente americano Barack Obama e dal segretario di Stato Illary Clinton, la quale ha affermato che la liberazione della Saberi sarebbe un gesto di buona volontà. La vicenda, di fatto, appare come un potenziale ostacolo al tentativo del presidente americano di aprire un nuovo rapporto con l’Iran. Secondo Reporters sans frontieres, inoltre, il suo arresto è “un avviso” ai giornalisti che operano nel Paese.
 
Suscita ipotesi contrastanti la risposta del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad alle richieste americane. Da un lato ha chiesto il rispetto delle leggi iraniane, dall’altro ha detto di aver chiesto al procuratore generale di assicurare alla giornalista il pieno diritto alla difesa. Quest’ultimo, da parte sua, ha dichiarato che il processo di appello si svolgerà “in modo accurato, rapido ed equo”.
  
La giornalista è stata arrestata a fine gennaio per aver lavorato nella Repubblica islamica con l'accredito di giornalista scaduto. La donna è stata poi incriminata per spionaggio.