Influenza suina, liberi i 350 ospiti di un hotel a Hong Kong
Canti di gioia e scene di festa per la fine della quarantena per turisti e personale alberghiero. Un turista messicano ospite della struttura era stato contagiato dal virus. Autorità avvertono: “Siamo solo all’inizio della battaglia”.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Hong Kong ha vinto la prima battaglia nella guerra contro l’influenza suina: ieri pomeriggio tutti e 350 gli ospiti dell’hotel Metropark hanno ottenuto il nulla osta dalle autorità sanitarie, abbandonando la struttura dopo una settimana di quarantena.
 
Clienti e personale alberghiero erano stati confinati all’interno dell’hotel dopo che un turista messicano era risultato positivo ai test dell’H1N1. Per evitare un nuovo caso Sars – nel 2003 la polmonite atipica ha ucciso 300 persone nel territorio – le autorità sanitarie hanno predisposto un rigido cordone di sicurezza per impedire la propagazione del virus.
 
Donald Tsang Yam-kuen, capo dell'esecutivo, ha ringraziato gli ospiti per la pazienza e la collaborazione dimostrate. Egli avverte però che “siamo solo all’inizio della battaglia” e invita la popolazione a curare l’igiene e a non trascurare possibili sintomi della malattia.
 
Scene di festa hanno contraddistinto la liberazione degli ospiti dall’hotel: molti mostravano il segno della vittoria, alcuni intonavano slogan “amo Hong Kong”. Una ragazza ha abbracciato e baciato sul collo un funzionario di polizia gridando “sono libera”. Un turista sud-coreano ha danzato e cantato una piece teatrale per festeggiare l’evento. L’albergo resterà chiuso una settimana per completare le operazioni di disinfestazione
 
Intanto resta alto il livello di guardia contro il virus:  l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mantiene la fase di allerta della pandemia al livello cinque. Giappone e Australia hanno confermato i primi contagi, in Canada si è registrata la prima vittima: si tratta di una donna di circa 30anni della provincia di Alberta, che ha contratto il virus nel suo Paese. È il primo caso di morte fuori dagli Stati Uniti e Messico, gli unici Paesi in cui la malattia aveva provocato vittime. L’influenza suina ha infettato circa 2500 persone in 26 nazioni, 46 i decessi.