Oms: quasi mille nuovi casi al giorno di influenza suina
Per ora non è necessario alzare il livello di allerta. I nuovi casi sono in Messico, Usa, Canada e Giappone. Il primo caso nelle Filippine. Nell’emisfero sud il virus si sta diffondendo più lentamente.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – L’Organizzazione mondiale della sanità conferma che influenza suina continua a diffondersi al ritmo di circa 1000 nuovi contagi al giorno, ma non sembra necessario alzare il livello di allerta. I dati di ieri sono di 11034 infetti e 85 morti. La maggioranza dei nuovi casi sono registrati in Messico, epicentro dell’epidemia (3 nuovi morti e 244 infezioni); Stati Uniti (due morti e 241 infezioni); Canada (221 infetti); Giappone (49 infetti). Le Filippine hanno registrato il loro primo caso con una bambina di 10 anni, giunta dal Canada.

Margaret Chan, direttore generale dell’Oms, ritiene che il livello di allerta rimanga al n. 5 (il 6 è il massimo). Il livello di allerta indica soprattutto il modo “geografico” con cui l’influenza A/H1N1 si diffonde nel mondo, non tanto la sua severità. La Chan ha notato che nell’emisfero sud il virus si sta diffondendo con minore velocità che nei primi tre Paesi dove è scoppiata l’infezione (Messico, Stati Uniti, Canada).

Negli Usa si conferma l’intuizione che le persone sopra i 50 anni sono meno colpiti dei giovani. Questo comportamento nei confronti dell’H1N1 è il contrario di quanto accade con la comune influenza, che tende a colpire di più le persone in tarda età. Secondo gli scienziati americani, le persone di una certa età, possono aver acquisito difese immunitarie grazie alla loro esposizione ad altre influenze simili a quella presente. Daniel Jerningan, capo epidemiologo del Centro Usa per la prevenzione e il controllo delle malattie, afferma che dal 1918 al 1957 tutte le influenze stagionali sono derivate da ceppi indeboliti di virus che risalgono alla famosa “Spagnola” del 1918, costituita dal tipo H1N1, proprio come l’attuale influenza suina.