Yangon, aggiornato al 26 giugno il processo contro Aung San Suu Kyi
La nuova udienza, prevista per oggi, è stata rimandata per permettere alla difesa di inserire un teste in più. La Corte aveva concesso la presenza di un solo testimone a favore della donna; gli avvocati della Nobel per la pace chiedono che vengano ascoltate quattro persone.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il processo a carico di Aung San Suu Kyi, leader del partito di opposizione Lega nazionale per la democrazia (Nld), è stato rinviato al prossimo 26 giugno. Lo rivelano fonti ufficiali birmane in condizioni di anonimato, spiegando che lo slittamento serve ad inserire “un teste in più a favore della difesa”.
 
Aung San Suu Kyi, 63 anni e figlia dell’eroe nazionale Aung San, è sotto processo per aver violato i termini degli arresti domiciliari, avendo ospitato nella propria casa in University Road a Yangon, sulle rive del lago Inya, un cittadino americano. Le arringhe conclusive dovevano svolgersi il primo giugno; in seguito le autorità avevano disposto il rinvio in data odierna.
 
La Nobel per la pace ha sempre respinto le accuse a suo carico, sottolineando di aver ospitato John Yettaw per ragioni umanitarie e attribuendo alle forze dell’ordine la “falla nel sistema di sicurezza” che ha permesso al 53enne americano di entrare “nella casa più sorvegliata di tutto il Myanmar”. Se riconosciuta colpevole, la donna rischia cinque anni di galera.
 
In un primo momento la Corte aveva concesso l’udienza di un solo testimone su quattro nomi avanzati dagli avvocati della donna, tutti esponenti della Nld; l’accusa ha chiamato 14 persone a testimoniare contro la leader dell’opposizione.
 
Nei giorni scorsi fonti birmane avevano anticipato che Aung San Suu Kyi – che ha trascorso 13 degli ultimi 19 anni agli arresti domiciliari – verrà condannata per altri cinque anni ai domiciliari. La giunta militare, al potere in Myanmar dal 1962, intende incriminarla per impedirle di partecipare alle prossime elezioni politiche in programma nel 2010.