Orissa: minacce di morte ai cristiani testimoni d’accusa contro un politico del Bjp
di Nirmala Carvalho
Intimidazioni per costringere a non deporre contro Manoj Pradhan, accusato di 7 omicidi. Nel villaggio di Neelungia i cristiani devono pagare 5mila rupie per ritornare nelle loro case e gli indù pretendono che ritirino le denunce contro gli autori dei pogrom.
Bhubaneshwar (AsiaNews) - Minacce di morte ai cristiani del villaggio di Raikia, nel distretto di Kandhamal. Sono nove testimoni che intendevano deporre contro Manoj Pradhan, politico del Bharatiya Janata Party (Bjp) neo-elettonell’Assemblea legislativa dell’Orissa, accusato di 14 casi di violenza, di cui 7 omicidi, contro cristiani.
 
Ajaya Kumar Singh, attivista dei diritti umani, racconta ad AsiaNews che “i nove cristiani sono stati minacciati da tre persone, probabilmente sostenitori o parenti di Pradhan. Hanno detto loro che se testimonieranno contro il politico del Bjp verranno uccisi”.
 
“La situazione è ancora instabile in molte zone in cui non ci sono agenti della Central Reserve Police Force (Crpf)” spiega Sajan, K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). “Nel villaggio di Neelungia, vicino a Udayagiri, la comunità a maggioranza indù ha posto due condizioni ai cristiani per permettere loro di ritornare e sgomberare dalle macerie le case. Chiedono innanzitutto 5mila rupie [circa 74 euro, ndr] per compiere il rituale del puja, in segno di sottomissione. Inoltre pretendono che ritirino il loro First Information Report di denuncia contro le persone del villaggio che hanno partecipato alle violenze anti- cristiane”.
 
I campi che ospitavano i profughi del villaggio di Neelungia sono stati chiusi ed i cristiani ora vivono in tende ai margini del villaggio. “La comunità indù non permette loro di ritornare nelle case - afferma Sajan George - e nonostante la denuncia delle continue minacce da parte degli estremisti, la polizia non fa nulla”.