Cina e India: accordi nel settore agricolo, sfida aperta sul Myanmar
di CT Nilesh
I due Paesi hanno avviato un progetto di cooperazione nella regione cinese di Ningxia a maggioranza musulmana. È il primo esempio di collaborazione mirato a sradicare la povertà. Competizione fra Pechino e Delhi per stringere accordi con la giunta militare birmana.

New Delhi (AsiaNews) – La collaborazione fra Cina e India nella regione autonoma a maggioranza musulmana di Ningxia è un sintomo del miglioramento nei rapporti bilaterali fra i due Paesi, anche se restano segnali di competitività e mancanza di fiducia. Delhi finanzia la realizzazione di un centro agricolo e di formazione in una regione relativamente sottosviluppata. Gli agricoltori della zona potranno contare sulla collaborazione dei partner dell’India per consigli sulle più recenti tecniche di coltivazione e di vendita.

Il progetto è stato inaugurato da Nirupama Rao, ambasciatrice indiana in Cina e da Wang Zhengwei, presidente della Regione Autonoma Ningxia Hui (NHAR), nella città di Liangtian. Si tratta di un progetto di finanziamento congiunto col governo indiano. L’India sta finalmente entrando in un campo che è sempre stato prerogativa delle nazioni occidentali, che vogliono capire la Cina a livello popolare e stringere legami con le autorità provinciali.

Tra gli elementi di competizione, vi sono i diversi progetti di cooperazione col Myanmar. Entrambe le nazioni tentano di stringere rapporti con la giunta militare birmana. A settembre la Cina ha in programma l’inizio dei lavori per un gigantesco oleodotto e gasdotto di 1.100 km attraverso il Myanmar. Esso ridurrà il costo di trasporto accorciando la rotta del greggio proveniente dal Medioriente e dall’Africa, che oggi viaggia per nave attraverso l’oceano indiano ed i pericolosi stretti di Malacca.

Questa mossa, che aumenta enormemente la scorte di carburante per la Cina, ha implicazioni politiche e strategiche sia per Delhi come per Pechino. Il governo cinese ha sempre posto il veto a qualsiasi risoluzione dell’Onu contro il Myanmar. La Cina sta anche costruendo strade nella zona di Kengtung e finanziando dighe idroelettriche nel Paese. La porzione di questo oleodotto in Myanmar verrà costruita sotto il nome della CNPC (China National Petroleum Corporation).

La Cina sfrutta la crisi finanziaria come un’occasione d’oro per fare affari. Pechino ha aspettato che i prezzi dell’olio, del gas e dei minerali scendessero e poi ha fatto degli acquisti impressionanti a livello mondiale. In due settimane ha concluso, oltre all’oleodotto in Myanmar, altri tre affari di successo. La PetroChina ha acquisito il 45,5% delle azioni nella Singapore Petroleum della Keppel Corp. che è registrata a Singapore. La China Minmetal’s Non-ferrous metals Co ha investito 1,39 miliardi di dollari per acquistare alcune compagnie minerarie australiane a corto di liquidi. L’affare è stato approvato dall’Australian Board. La Nigerian Petroleum Development Company ha annunciato di aver trovato petrolio nel delta del Niger con la SIPEC, che è una sussidiaria della China Petroleum Corporation. Con l’avviamento della produzione, verranno estratti da 1.300 a 3.000 barili al giorno. La Cina ha costruito impianti industriali che hanno bisogno di quantità enormi di metalli e petrolio per funzionare a pieno ritmo.

Un’altra iniziativa lodevole di cooperazione tra India e Cina è il finanziamento di un tempio buddista in stile indiano vicino allo storico tempio del Cavallo Bianco a Luoyang nella provincia dell’Henan. Ma il progetto Ningxia rappresenta il primo esperimento di collaborazione mirato a sradicare la povertà.