Dopo 60 anni le ditte cinesi tornano ad investire a Taiwan
Già approvati circa 100 progetti nei settori di manifatture, servizi e infrastrutture pubbliche. Permane il divieto in campi come l’alta tecnologia. Taipei confida nell’aiuto cinese per superare una grave crisi economica.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Taiwan ha tolto ieri, dopo 60 anni, il divieto per gli investimenti di ditte cinesi. Sono stati approvati gli interventi di 100 imprese cinesi nei settori delle manifatture, dei servizi e delle infrastrutture pubbliche.

Simili iniziative sono contestate dai nazionalisti di Taiwan, che temono che Pechino possa ottenere un controllo economico del Paese e che le sue ditte acquisiscano e riproducano la sua maggior tecnologia.

Anche per questa ragione le ditte cinesi sono state ammesse solo in settori di scarsa importanza strategica, come manifatture, industria plastica, componenti per computer, telefonia mobile, alberghi-vacanze e ristoranti, porti commerciali, autoveicoli e strutture a terra per porto e aeroporti.

Il viceministro taiwanese per l’Economia John Deng Cheng-chung ha detto che “rimane in vigore il divieto per settori chiave come l’alta tecnologia e le telecomunicazioni di importanza primaria”. Ma il governo, con il crescere della collaborazione e della reciproca fiducia, prevede di togliere in modo progressivo ogni divieto.

Non sono stati ammessi gli investimenti di ditte ritenute controllate dall’Esercito cinese e le imprese non potranno diventare monopoliste nel mercato taiwanese o acquisire oltre il 10% delle azioni di ditte quotate in borsa. Possono inoltre acquistare uffici e case e costruire fabbriche.

Dopo anni di aperta ostilità, il presidente taiwanese Ma Yingjeou eletto nel maggio 2008 ha abbandonato la posizione di aperta indipendenza del suo predecessore. I due Paesi cercano di riallacciare i rapporti, soprattutto nel campo economico. Per le ditte cinesi Taiwan è un mercato ricco di opportunità, mentre l’isola ha subito in modo pesante la crisi finanziaria globale e spera che gli investimenti cinesi diano nuovo impulso alla sua economia che nel primo trimestre ha avuto una contrazione record del 10,24%. Nel secondo trimestre 2009 l’indice della borsa di Taipei è salito del 23,4%, soprattutto per la diffusa aspettativa che i migliori rapporti con Pechino aiutino la ripresa economica. Nei primi 4 mesi del 2009 gli investimenti di ditte taiwanesi in Cina sono stati di 15.500 miliardi di euro, con una contrazione del 39% rispetto al 2008, forse per la crisi economica.