Oxfam: il muro della West Bank è illegale, ma la comunità internazionale non fa nulla
L’organizzazione inglese ha pubblicato il rapporto “Cinque anni di illegalità” con cui ricorda le dichiarazioni della Corte internazionale di giustizia (Icj) che nel 2004 aveva definito illegale la costruzione del muro e invitato le autorità di Tel Aviv a smantellarlo.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - “Cinque anni di illegalità”: è il titolo del rapporto di Oxfam sul muro costruito da Israele nella West Bank. Con questa pubblicazione l’ong britannica vuole segnare il quinto anniversario delle dichiarazioni della Corte internazionale di giustizia (Icj) che nel 2004 aveva definito illegale la costruzione del muro e invitato le autorità di Tel Aviv a smantellarlo.

 Oxfam denuncia che dal pronunciamento della Corte “i più importanti organismi di giustizia internazionali si sono distinti per la loro inerzia”. Allora anche l’assemblea generale dell’Onu aveva sostenuto con decisione la dichiarazione del Icj. Israele aveva invece risposto che la costruzione del muro rispondeva a necessità di sicurezza nazionale che l’organizzazione inglese non prendeva in considerazione.

 I lavori di costruzione della barriera voluta da Tel Aviv sono iniziati nel 2002 e proseguono tuttora. Una volta completato, il muro si estenderà per 790 km dividendo la West Bank in tre zone e tagliando completamente fuori Gerusalemme est dai Territori. Israele afferma che la costruzione della barriera ha ridotto quasi a zero il numero degli attentati terroristici. Il rapporto “Cinque anni di illegalità” presenta la situazione di 13 comunità di palestinesi che vivono nelle zone attraversate dal muro. Oxfam afferma che la costruzione ha causato povertà, esclusione sociale, problemi di mobilità, impiego e accesso ai servizi a tutti gli abitanti palestinesi che vivono nei pressi della barriera.