Bangladesh, banda di musulmani estorce denaro alla minoranza indù
di William Gomes
In caso di mancato pagamento, i malviventi sequestrano ragazze indù per ottenere il riscatto. Un musulmano, appartenente alla banda, minaccia di sposare una giovane senza il suo consenso. Attivista per i diritti umani chiede l’intervento del governo.
Dhaka (AsiaNews) – Venti famiglie appartenenti alla minoranza indù dei villaggi di Kalibari, Kajir Hat e Keramotia, sotto-distretto di Sonagaji, nel sud del Bangladesh, sono vittime di estorsioni e ricatti perpetrati dalla maggioranza musulmana. Lo denunciano esponenti della comunità locale indù, che riferiscono la pratica di sequestrare giovani ragazze, restituite alla famiglia dietro pagamento di un riscatto.
 
In un primo momento Jafar, Yunus, Saiful, Ripon, insieme ad altri musulmani che formano la banda di malviventi, hanno prelevato 45mila taka (circa 470 euro) dalla famiglia di Nitia Das, del villaggio di Kalibari. Quando gli altri esponenti della minoranza indù si sono opposti al ricatto, gli estorsori hanno iniziato a perseguitare le famiglie dei villaggi della zona.
 
La banda ha rapito una ragazza, per la cui liberazione è stata versata una somma di 50mila taka (circa 525 euro). In un secondo caso di sequestro, i familiari hanno dovuto versare 25mila taka (poco più di 260 euro) per ottenere il rilascio.
 
Boloram Das, esponente della minoranza indù e parente della seconda ragazza rapita, denuncia nuove minacce. Yunus, uno dei malviventi, vuole “sposare una ragazza indù” anche senza il consenso della giovane e dei familiari. Egli aggiunge che “né gli abitanti dei villaggi, né la polizia intendono aiutarci” e almeno “venti famiglie indù della zona non possono fare rientro a casa”.
 
Dipal Barua, attivista per i diritti umani, sottolinea che “gli attacchi contro le minoranze” in Bangladesh “aumentano in maniera vertiginosa”. Esprimendo una viva condanna, egli chiede al governo di prendere “provvedimenti adeguati contro la pratica delle estorsioni al più presto possibile”.