Cresce la popolazione, calano le risorse alimentari

Dili (AsiaNews) – Una ricerca elaborata dal governo indica che la popolazione di Timor Est ammonta a 924.642 individui, di cui 467.757 uomini. Rispetto al 2001 si è registrato un aumento del 17.4%, ma l'indagine non specifica se il dato si riferisce solamente ai cittadini di Timor Est o comprende anche gli stranieri. Nel distretto di Dili si è registrata una crescita del 39,3%, mentre il dato inerente alla sola città indica che l'aumento è del 19%.

Il tasso di fertilità è salito all'8,3% e i 2/3 delle madri hanno un'età inferiore ai 25 anni. La maternità presenta ancora gravi rischi: l'8% delle donne muore per complicazioni legate al parto.

Anche i distretti di frontiera hanno evidenziato una crescita della popolazione, dovuta in particolare al flusso migratorio proveniente da Timor Ovest: sono ancora moltissimi i rifugiati che abbandonano la terra natale per insediarsi a Timor Est.

Nel 2002 il tasso di mortalità infantile era dell'8%; il dato saliva all'11% per i bambini sotto i 5 anni. Secondo la ricerca governativa, l'esplosione demografica, unita all'alto tasso di fertilità (il più alto al mondo) causa un impoverimento delle risorse alimentari: la popolazione vive sotto i livelli nutrizionali minimi e potrebbe usufruire dell'International food aid (il programma di aiuti alimentari internazionali avviato nel 1995 dalle Nazioni Unite).

Fra le emergenze che il paese deve affrontare vi è il numero crescente dei malati di AIDS. Il virus si sta diffondendo rapidamente, favorito dal dilagare del fenomeno della prostituzione.

Il paese ha ottenuto l'indipendenza dall'Indonesia solo nel 1999, dopo anni di conflitti sanguinosi fra le forze occupanti e la popolazione civile. Il 98% degli abitanti di Timor Est è di fede cattolica. Il 30 agosto dello stesso anno un referendum al quale prese parte il 99% della popolazione sancì a larga maggioranza l'indipendenza dall'Indonesia (78,5% di voti favorevoli).

In 25 anni di guerra sono morte dalle 60 alle 100 mila persone: molti per fame, altri per malattie e molti altri ancora a causa degli scontri e dei massacri. Ad oggi non vi sono ancora stime ufficiali delle vittime.