Buone notizie (e qualche cruccio) per l’economia indiana in ripresa
di CT Nilesh
In sei mesi la crescita è passata dal 5,3 al 6,1. Trainanti i settori energetico e minerario. Singh: “Il peggio è passato, ma la strada è lunga”. Urgente affrontare il deficit energetico causato dalle importazioni di petrolio e di carbone.

 New Delhi (AsiaNews) – Secondo gli ultimi dati forniti dal governo la crescita economica in India è passata dal 5,3 del dicembre scorso al 6,1 nel giugno 2009. Montek Singh Alhuwalia, vice-capo della Planning Commission, commentando questi dati ha detto: “Il peggio potrebbe essere passato e possiamo aspettarci dei miglioramenti anche nei prossimi trimestri”.

 I buoni risultati sono anche frutto delle misure di stimolo adottate dal governo, servite a far crescere la domanda. Nel trimestre aprile-giugno 2009, la componente di spesa del consumatore nell’economia era scesa al 55,6%  (58% un anno fa); la parte del governo è salita al 9,9% dal 9,6% in seguito alla spesa per gli stimoli.

Nel 2008 l’indice di crescita era 7,8, poi sceso a 5,3 nei mesi peggiori della crisi; ora ha cominciato a crescere lentamente fino a 6,1.  Con questa ripresa negli ultimi due trimestri, l’India rimane al secondo posto per velocità di crescita, dopo  la Cina che registra ufficialmente una crescita dell’ 8%.

Sulla stabilità di questa crescita vi è qualche dubbio, dato dalla scarsità di piogge del monsone di quest’anno, che rischiano di colpire agricoltura e soprattutto il settore energetico. La produzione di elettricità ed il settore minerario hanno dato i migliori risultati di crescita, rispettivamente 6,2% e 7,9% nel primo trimestre dell’anno, contro il 2,7 ed il 4,6 di un anno fa. Il settore peggiore è il commercio, gli alberghi, i trasporti e le comunicazioni. Questi settori assieme hanno dato una crescita dell’8,1% nel primo trimestre dell’anno, contro il 13% di un anno fa.

Parlando ieri al comitato di pianificazione, il primo ministro Manmohan Singh  (nella foto) ha dichiarato: “Siamo passati attraverso un anno difficile a causa della crisi economica globale, che solo ora sta finendo con un lento ritorno alla normalità nei mesi che ci stanno davanti. La nazione ha visto anche un monsone povero”. Egli ha pure sottolineato che  benché vi siano segni positivi, la strada per la piena ripresa sarà molto lunga.

Egli ha fatto notare che le politiche di approvvigionamento energetico sono critiche: “Questa è una nuova necessità. Dobbiamo verificare se siamo sulla buona strada in questo settore critico della politica energetica. L’energia è vitale per la nostra crescita economica. Noi importiamo il 70% del nostro fabbisogno con il petrolio e stiamo andando verso un deficit anche per il carbone”

Secondo esperti, la scarsità di piogge di questo monsone può rallentare la crescita di uno o due punti.