Israele e Anp tornano a parlarsi: a tema la “pace economica”, non quella politica
Incontro a Gerusalemme tra il vice premier Silvan Shalom, ed il ministro per l’economia palestinese, Bassem Khoury che afferma: “Stando alla larga dalla politica ci auguriamo di riuscire a realizzare qualcosa per migliorare la realtà della Palestina”.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Dopo sei mesi di gelo, in seguito alla guerra di Gaza, Israele e Autorità palestinese tornano a parlarsi con colloqui ad alto livello. Il vice primo ministro, Silvan Shalom, ed il ministro per l’economia palestinese, Bassem Khoury, si sono incontrati il 2 settembre al King David Hotel di Gerusalemme (nella foto).
 
A tema dei colloqui la cosiddetta “pace economica”, come è stata ribattezzata dal premier israeliano  Benjamin Netanyahu, che dovrebbe migliorare le condizioni di vita dei palestinesi. Tra gli argomenti affrontati dalle due delegazioni  l’ipotesi di attenuare le restrizioni per l'ingresso in Israele di uomini d'affari e altre personalità palestinesi; maggiori permessi per gli abitanti dei Territori di recarsi in Israele per cure mediche.
 
Sul tavolo del King David Hotel è finita anche la proposta di creare aree industriali congiunte, l’ipotesi di incrementare l’esportazione di carne israeliana nella West Bank, e di prodotti caseari da questa verso Israele, ed il ministro Khoury ha spinto per aumentare il flusso in entrata ed in uscita di beni di prima necessità nella Striscia di Gaza.
 
Le due delegazioni si sono lasciate con la promessa di dare seguito stabile ai colloqui incontrandosi ogni quattro o sei mesi e di istituire un gruppo di lavoro congiunto che segua i temi economici tra le due parti giorno per giorno.
 
Dall’insediamento del governo Netanyahu, a marzo, le due controparti non si erano mai visite ed i rappresentanti dell’Anp avevano rifiutato i colloqui. “Stando alla larga dalla politica ci auguriamo di riuscire a realizzare qualcosa per migliorare la realtà della Palestina”, ha affermato Khoury al termine dell’incontro. Il vice-premier Shalom gli ha commentato a sua volta affermando che il tavolo dedicato a temi economici “non esclude il dialogo politico, piuttosto contribuisce ad uno suo slancio”.
 
Sulla ripresa dei colloqui di pace tra Israele e Palestina gravano molti fattori, su tutti la scelta di Tel Aviv di non fermare gli insediamenti che invece l’Anp chiede come condizione per la riapertura delle trattative. A complicare ancora di più la situazione è intervenuto poi il premier palestinese, Salam Fayyad, che il 25 agosto ha affermato di voler realizzare tutte le istituzioni necessarie per la creazione dello Stato palestinese così che questo possa essere stabilito in modo unilaterale entro il 2011.