Teatro e danza per il dialogo tra cristiani e musulmani a Mindanao
di Santosh Digal
La passione di un prete cattolico per il teatro e la danza consente a cristiani, musulmani e indigeni, cresciuti nella guerra, di conoscersi educando i giovani alla pace e al dialogo.

Illigan City (AsiaNews) – Attraverso la danza e il teatro diffondere il messaggio di pace e fraternità tra musulmani e cristiani. Questo è l’intento di padre Rudolf M. Galenzoga, responsabile per il dialogo interreligioso della diocesi di Illigan, che da 25 anni educa con la sua compagnia teatrale i giovani di differenti fedi e culture.

“Stiamo tentando di riunire insieme qui cristiani e musulmani”, racconta p. Galenzoga, "per promuovere l’armonia tra le varie fedi, che è un compito che dura tutta la vita”.

Padre Galenzoga nasce da una famiglia di indigeni Tumod. Dopo l’ordinazione sacerdotale decide di recarsi nel 1969 a Londra per studiare teatro. Nel 1974 fonda una compagnia teatrale a Mindanao composta da 35 membri, in gran parte studenti. La sua idea è quella di fare di loro dei moderni evangelizzatori per aiutare cristiani, musulmani e indigeni a conoscersi sempre meglio.

La prima rappresentazione della compagnia è “Maranatha”, un musical che raccontando la corruzione dilagante  all’interno della società,  mostra come l’amore possa far convivere in armonia persone di fedi differenti. Questo primo esperimento lo conduce nel 1987 ad approfondire gli aspetti della cultura islamica studiando al Pontificio istituto di studi arabi a Roma. In dieci anni visita numerosi Paesi di lingua araba (Egitto, Libia, Siria). Al suo ritorno assume l’incarico di cappellano nella Mindanao State University di Illigan City, frequentata da numerosi studenti musulmani. Qui inizia a promuovere tra loro l’opportunità del dialogo e della conoscenza reciproca, utilizzando il teatro come mezzo di condivisione di culture e tradizioni. Grazie a questo lavoro p. Galenzoga riesce a fondare negli anni la Mindanao People’s Conference, un’organizzazione che coinvolge giovani e lavoratori delle differenti fedi, compresi gli indigeni Lumad.  

“Sono conscio che io e la mia compagnia tocchiamo solo una piccola area”, dice p. Galenzoga. E aggiunge: “se lavoriamo nella corretta direzione in termini di pace, di educazione, di cambio delle abitudini e della mentalità, in termini di un rilancio nelle nuove generazioni della cultura della pace contro la violenza, questa piccola opera non sarà vana”.