Nelle scuole cattoliche si educano giovani thai a crescere nella società
di Weena Kowitwanij
Nel 39° incontro Seminario delle scuole cattoliche tailandesi, si è parlato di come affrontare la sfida del crescente relativismo morale. In Thailandia le scuole cattoliche hanno oltre 24mila docenti e circa 500mila studenti.

Bangkok (AsiaNews) – La rapida globalizzazione, facilita l’egoismo individuale e il relativismo morale. Per questo, è importante che gli educatori cattolici si dedichino al loro compito con amore e attenzione, così da essere guida verso una vita fondata sul Vangelo, attenti a realizzare l’identità delle scuole cattoliche secondo le direttive pastorali. E’ quanto emerge dalla dichiarazione finale del 39° Seminario del Consiglio educativo cattolico, svoltosi a Pattaya dal 23 al 26 agosto e diffusa in questi giorni.

In linea con questo insegnamento, il prof. Chainawrong Monthienvichienchai ha sottolineato che “l’educazione cattolica in ogni dimensione ha una sola missione: educare gli studenti a crescere come una persona sana in senso fisico e morale”.

Partecipando al seminario di Pattaya, il card. Michael Michai Kitbunchu, ex presidente del Consiglio educativo cattolico, ha rammentato ai 444 partecipanti che “nelle scuole cattoliche la maggioranza degli studenti sono buddisti. Questo suggerisce che il docente deve riferirsi alla dimensione della ‘persona’ secondo la visione di altre religioni”.

Mahasurasak Suramaethee, è insegnante alla facoltà di Umanesimo dell’università buddista Chulalongkornrajvithayalai. Invitato al seminario, egli ha detto che “la crisi etica minaccia l’attuale società thailandese” ed è una sfida per tutte le religioni, chiamate in modo uguale a riaffermare l’importanza della fede nell’affronto e nella conoscenza di ogni ambito e a ricordare il suo valore “almeno pari ad ogni disciplina”.

P. Prapas Sricharoen ha detto che “l’istituzione educativa dovrebbe essere una società d’amore e gli studenti non sono scatole di cui gli insegnanti riempiono gli spazi vuoti, ma occorre formare la loro spiritualità”.

P. Chaonapat Sansanayuth, provinciale dei Fratelli Cristiani di La Salle, sottolinea che lo scopo dell’incontro era quello di determinare le linee guida dell’educazione cattolica per favorire la conoscenza della Chiesa e lo sviluppo dello studente in ogni campo. Nella scoietà thai, dove le minoranze sono emarginate e guardate con sufficienza, Sr Darunee Sripramong, direttrice della Scuola del Sacro Cuore a Chiang Mai, ricorda che “ogni anno portiamo gli studenti a svolgere un programma all’esterno presso 10-20 villaggi collinari, ci restiamo la notte e portiamo con noi i libri e il materiale didattico. Gli studenti imparano come i tribali cucinano il riso, e ne apprezzano la semplice vita”

Un punto molto importante è l’impegno delle scuole a offrire sussidi agli studenti che non possono pagarsi gli studi. Sr Suwan Prarasri è direttrice della scuola Samakkhi Rongkro a Klong Toey, malfamato quartiere di Bangkok. Loro accolgono quasi 300 studenti che non possono pagare, molti hanno i genitori in prigione, e danno anche libri e materiale scolastico, pasti, uniformi e scarpe. Secondo il Consiglio educativo cattolico, nel 2008 nel Paese c’erano 315 istituti cattolici d’istruzione, 311 scuole, 2 collegi e 2 università, con 28.495 insegnanti e oltre 500mila studenti, soprattutto buddisti, religione dominante in Thailandia.