Sauditi: Non è vero che vogliamo abbandonare il dollaro
Leggera perdita della moneta americana dopo la pubblicazione di una notizia, secondo cui i Paesi del Golfo e i loro maggiori clienti (fra cui Cina e Brasile), vogliono scambiare il petrolio senza più usare il dollaro come moneta di riferimento.

Istanbul (AsiaNews/Agenzie) – Il governatore della banca centrale saudita, Muhammad al-Jasser ha negato che il suo Paese abbia avuto dialoghi con altri Paesi del Golfo, insieme con Cina e Francia, per abbandonare il dollaro come moneta per l’acquisto e la vendita di petrolio.

Al-Jasser si riferiva a un articolo apparso oggi sul quotidiano britannico The Independent, secondo cui i Paesi produttori di petrolio e i loro maggiori clienti, quali Cina e Brasile, hanno tenuto un incontro segreto per sostituire il dollaro come moneta di scambio nel commercio petrolifero.

Per al-Jasser l’articolo è “assolutamente errato” e nelle discussioni avute non c’è “assolutamente nulla” riguardo il tema citato dal giornale.

A causa delle “rivelazioni” dell’Independent il dollaro si è indebolito contro l’euro, scendendo a 1,4749 (dollari per un euro). Dopo le dichiarazioni saudite, il dollaro si è ripreso fino a 1,4713.

L’autore dell’articolo, Robert Fisk, qualificato corrispondente dal Medio oriente, afferma che nell’incontro segreto è emersa la proposta di scambiare il petrolio basandosi su un paniere di valute, compresi lo yen giapponese, lo yuan cinese, l’euro, l’oro e una nuova moneta unificata che starebbe per nascere fra i Paesi del Golfo. Secondo Fisk, molti ministri delle finanze, fra cui Russia, Cina, Giappone, Brasile e Francia dialogano da tempo sul tema dell’abbandono del dollaro per il commercio petrolifero. Per l’articolista, l’abbandono del dollaro avverrà entro il 2018.

Negli anni scorsi la questione è stata dibattuta ogni tanto. Anche l’Iran, vari anni fa, ha tentato di esprimere il prezzo del suo petrolio non in dollari, ma ancora oggi la vendita della sua produzione viene fatta in dollari.