Leader musulmano: governo ostaggio degli estremisti, non abolirà la legge sulla blasfemia
di Fareed Khan
Irfan Mufti denuncia la “debolezza” di un esecutivo che ha bisogno dell’ala fondamentalista per rimanere al potere. Egli parla di “gioco al compromesso” e della mancanza di una “volontà politica” di rigettare la norma. Mons. Saldanha ringrazia i parlamentari musulmani che hanno proposto l’abolizione della legge.
Lahore (AsiaNews) – Il partito di governo Pakistan People’s Party (Ppp) è “debole” e non è in grado di “abolire la legge sulla blasfemia”. È quanto afferma ad AsiaNews Irfan Mufti, direttore di South-Asian Partnership Pakistan (SAP-PK), secondo il quale manca nel Paese “la volontà politica” di rigettare una “legge controversa”. Intanto mons. Lawrence John Saldanha, presidente della Commissione nazionale di giustizia e pace (Ncjp), ha inviato una lettera personale di ringraziamento ai parlamentari che hanno proposto l’abolizione della norma nella seduta dell’8 ottobre scorso.
 
Irfan Mufti, di fede musulmana, spiega che “alcuni degli alleati di governo” sono di estrazione religiosa e “non hanno alcuna intenzione” di abolire la legge sulla blasfemia; il governo, d’altro canto, non vuole perdere il sostegno di questi partiti e perpetra “il gioco al compromesso” che non permette cambi sostanziali nel Paese.
 
Commentando alcune recenti dichiarazioni del presidente Asif Ali Zardari, che la scorsa settimana ha incontrato papa Benedetto XVI, il direttore di SAP-PK sottolinea che sono “solo vuota politica” e domanda “quali sono i passi concreti” intrapresi dal Capo dello Stato per “fermare l’abuso della legge sulla blasfemia”. Il leader musulmano conferma la posizione dell’organizzazione – associata a un più vasto movimento della società civile che riunisce i Paesi dell’Asia del Sud – la quale “chiede la cancellazione completa della legge sulla blasfemia”, perché “va contro le persone e l’armonia sociale”.
 
A due mesi di distanza dagli incidenti di Gojra, in cui sono morti sette cristiani, non vi sono segnali che verrà garantita giustizia per le vittime. Mons. Lawrence John Saldanha è “preoccupato” perché teme che anche in questo caso – come avvenuto più volte in passato – gli assalitori rimarranno impuniti. Il prelato ha voluto però ringraziare i parlamentari musulmani che, nei giorni scorsi, hanno chiesto l’abolizione della norma.
 
Mons. Joseph Coutts, vescovo di Faisalabad, riferisce di essere “ancora in attesa” di una “inchiesta pubblica sui fatti di Gojra”, come assicurato tempo fa dal governatore del Punjab. I cristiani del villaggio, intanto, denunciano “nuove minacce di morte” e vivono “al riparo dagli estremisti che vogliono eliminarci tutti dalla città”.