Pakistan: attacchi coordinati contro sedi della polizia, almeno 28 morti
Oltre 137 persone sono state uccise neglle ultime settimane. Iniziato l’esodo dal South Waziristan, per l’offensiva finale dell’esercito contro i talebani.
Lahore (AsiaNews/Agenzie) – È di almeno 28 morti il bilancio, ancora parziale, di una serie di attacchi coordinati dei fondamentalisti islamici in Pakistan. Colpiti tre diversi centri della polizia – tra i quali la sede della Federal Investigation Agency (Fia) – a Lahore e una caserma delle forze dell’ordine della città di Kohat, vicino a Peshawar.
 
Kamran Ahmad, ufficiale della polizia di Lahore, conferma alla Afp che “diversi gruppi armati hanno assaltato due centri di addestramento a Lahore”. A questi si aggiunge l’attacco agli uffici della Fia, sempre a Lahore, dove una banda di quattro o cinque persone ha cercato di penetrare all’interno dell’edificio.
 
Mohammad Yasin, ufficiale delle forze dell’ordine, riferisce che “due o tre degli assalitori sono stati uccisi”, ma un altro gruppo è riuscito a “entrare nell’edificio, dover funzionari della Fia e altri impiegati si trovavano al lavoro”. Al momento il bilancio è di 18 vittime, due di esse fanno parte del commando armato.
 
Nella cittadina nord-occidentale di Kohat, vicino a Peshawar, un “attacco suicida” ha colpito una locale stazione di polizia. Dilawar Bangash, capo del distretto, afferma che “l’attentatore ha diretto il veicolo, carico di esplosivo, contro le mura esterne dell’edificio”. I soccorritori sono tuttora impegnati nell’opera di assistenza ai feriti; al momento le vittime accertate sono 10, fra i quali vi sono anche bambini.
 
Almeno 137 persone sono state uccise negli ultimi 11 giorni in Pakistan. Una ondata di violenze che ha colpito Islamabad, Peshawar, Rawalpindi e che sembra legata alla offensiva annunciata dall’esercito contro la roccaforte dei talebani nel South Waziristan, nel nord-ovest del Paese.
 
La popolazione locale ha abbandonato le proprie case per sfuggire al sempre più probabile conflitto; secondo le prime stime più di 90 mila persone sono fuggite dai villaggi d’origine della provincia, a bordo di autobus affollati e vetture private.