Mons. Machado, la divisione tra i cristiani ostacolo alla evangelizzazione
di Nirmala Carvalho
L’arcivescovo, membro per il Vaticano del Gruppo congiunto di lavoro (JWG) con il Consiglio mondiale delle Chiese, ricorda la nascita e le finalità del movimento ecumenico. Le questioni nazionali, come quella delle conversioni fonamentaliste si affrontano a livello di prinncipi generali.
Mumbai (AsiaNews) – Le divisioni oggi esistenti tra i cristiani sono un ostacolo alla missione di evangelizzare, comune a tutti i credenti in Gesù. Lo afferma mons. Felix Machado, già sottosegretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso che, in questa intervista, riferisce sulle conclusioni raggiunte dal Gruppo congiunto di lavoro (JWG) nell’incontro tenutosi a Cordoba, in Spagna, dal 12 al 19 ottobre.
 
Il Gruppo esamina e promuove la collaborazione tra la Chiesa cattolica e il Consiglio mondiale delle Chiese, che riunisce ortodossi e numerose comuità protestanti.
 
“Il Consiglio – dice mons. Machado, che è uno dei  rappresentanti della Santa Sede – è un corpo nel quale sono membri ufficiali più di 300 Chiese ortodosse e protestanti. Fondato nel 1948 ha sede a Ginevra. La Chiesa cattolica non ne fa parte. In molti Paesi, e anche in India, ci sono Consigli nazionali delle Chiese, come il NCCI, National Council of Churches of India. La Chiesa cattolica non ne è membro. In tutti I casi, I rapporti sono molto amichevoli.
 
Quali sono le sfide e le preoccupazioni del movimento ecumenico, con speciale riguardo all’India, dove così tanti gruppi protestanti sono accusati di “conversioni”?
 
In realtà non si possono includere immediatamente nel mondo protestante tutti quei piccoli gruppi che si riuniscono sotto qualche appellativo cristiano. Sono un fenomeno da cosiderare separatamente. Il Consiglio mondiale delle Chiese è una entità veramente credibile e importante nel mondo.
 
Il movimento ecumenico è nato fra i protestanti, per lo più a causa del lavoro missionario. Un Congresso missionario protestante si tenne a Edimburgo nel 1910 e a margine di tale incontro nacque l’idea dell’ecumenismo che è unità delle Chiese. E’ un avvenimento che rimane molto importante per la storia delle Chiese e nel 2010 sarà celebrato con molti incontri ed eventi.
 
La Chiesa, che è il corpo di Cristo, non può rimanere divisa. E’ una contraddizione e va contro la volontà di Gesù stesso che, prima di essere crocefisso pregò ”che siano una cosa sola” e il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha scritto l’enciclica “Un unum sint” che significa “Possano essere uno”.
 
Il JWG dunque è un gruppo ufficiale dal Concilio Vaticano II e riunisce catttolici e altre Chiese. Lo compongono 15 cattolici e 15 delegati del Consiglio mondiale delle Chiese. E’ una istituzione permanente che si incontra ogni anno da quarant’anni. I delegati, come me, sono nominati per cinque anni. Iio sono uno dei rappresentanti del Vaicano e sono al secondo mandato.
 
Noi discutiamo solo il pensiero delle nostre Chiese, non siamo quelli che possono cambiare l’insegnamento. Noi seguiamo l’insegnamento della Chiesa. E la Chiesa cattolica insegna molto in materia di unità dei cristiani.
C’è anche un altro teologo indiano, il dottor George, inviato dal Consiglio delle Chiese. E’ della Chiesa ortodossa malankarese.
 
Il Gruppo è una istituzione di alto livello che si incontra, discute questioni, studia a poi avanza proposte alle istituzioni collegate. Sono solo quelle ufficiali che possono accettare o respingere le proposte. Per noi cattolici, il Papa indica la via, ma è assistito d istituzioni come il JWC.
 
Così, non discutiamo questioni nazionali. Queste sono lasciate alle sitituzioni collegate, come qui in India. Si discuutono questioni generali, specialmente riguardanti ciò che è ritenuto dalle rispettive Chiese e i principi sui quali è possibile, e come le cose possono muoversi. Le materie vengono poi applicate dalla gente a livello nazionale. Per esempio, io ho tirato in ballo la questione delle conversioni fonamentaliste e abbiamo realizzato dei principi generali alla luce dell’insegnamento della Chiesa, così possiamo realizzare per quale strada possiamo risolvere I nostriproblemi nazionali in India.