Bhubaneswar (AsiaNews) - L’Alta Corte dell’Orissa ha concesso la libertà su cauzione a Manoj Pradhan, parlamentare locale del Bharatiya Janata Party (Bjp), accusato di essere una delle menti dei pogrom anti-cristiani del Kandhamal dell’agosto 2008.
P. Dibakar Parichha, sacerdote ed avvocato che assiste i cristiani nei processi sulle violenze indù, afferma ad AsiaNews che la decisione dei giudici suona come “una resa della giustizia”. Secondo il sacrdote, si tratta di “un messaggio intimidatorio per i testimoni ai processi che ora temono per la loro incolumità”.
Per Akash Ray, 40enne attivista per i diritti umani, l’uscita su cauzione di Pradhan è “il definitivo deragliamento della giustizia per le vittime”. Il parlamentare del Bjp, eletto mentre era in cella, è accusato di 7 omicidi, roghi e aggressioni. La sua vicenda rappresenta un caso unico nella storia dell’Orissa poiché è il primo politico dello Stato incarcerato secondo il National Security Act. Tale legge viene utilizzata di rado per singoli e solo se questi hanno la fedina penale sporca.
Per i cristiani dell’Orissa, Pradhan rappresenta il simbolo delle violenze subite; per gli estremisti indù è una bandiera che raduna tutte le fasce più oltranziste della popolazione.