Orissa: libero su cauzione il politico indù accusato di 7 omicidi di cristiani
di Ajaya Kumar Singh
Manoj Pradhan, del Bharatiya Janata Party è indicato come una delle menti dei pogrom anti-cristiani del Kandhamal. Sul suo conto pendono 14 imputazioni. P. Dibakar Parichha, avvocato dei cristiani nei processi per le violenze indù: è la “resa della giustizia”.
Bhubaneswar (AsiaNews) - L’Alta Corte dell’Orissa ha concesso la libertà su cauzione a Manoj Pradhan, parlamentare locale del Bharatiya Janata Party (Bjp), accusato di essere una delle menti dei pogrom anti-cristiani del Kandhamal dell’agosto 2008.
 
La decisione del tribunale riguarda tutte e 14 le imputazioni formulate ai danni di Pradhan (nella foto sulla sinistra). Pradhan ha già ottenuto due assoluzioni “per mancanza di prove” in altrettanti casi di omicidio di cui era accusato (vedi AsiaNews, 25/09/2009, “Orissa: nuova assoluzione per un politico del Bjp responsabile dei massacri contro i cristiani”).
 
P. Dibakar Parichha, sacerdote ed avvocato che assiste i cristiani nei processi sulle violenze indù, afferma ad AsiaNews che la decisione dei giudici suona come “una resa della giustizia”. Secondo il sacrdote, si tratta di “un messaggio intimidatorio per i testimoni ai processi che ora temono per la loro incolumità”.
 
Per Akash Ray, 40enne attivista per i diritti umani, l’uscita su cauzione di Pradhan è “il definitivo deragliamento della giustizia per le vittime”. Il parlamentare del Bjp, eletto mentre era in cella, è accusato di 7 omicidi, roghi e aggressioni. La sua vicenda rappresenta un caso unico nella storia dell’Orissa poiché è il primo politico dello Stato incarcerato secondo il National Security Act. Tale legge viene utilizzata di rado per singoli e solo se questi hanno la fedina penale sporca.
 
Per i cristiani dell’Orissa, Pradhan rappresenta il simbolo delle violenze subite; per gli estremisti indù è una bandiera che raduna tutte le fasce più oltranziste della popolazione.