Pechino e Kathmandu contro il traffico illegale di tigri e rinoceronti
Kathmandu ha inviato una proposta di accordo al governo cinese per sradicare il traffico illegale di specie a rischio estinzione. La bozza dovrebbe essere approvata entro fine mese. Ambientalisti chiedono una “cooperazione a livello regionale” che comprenda anche l’India.
Kathmandu (AsiaNews) – Monitorare il traffico lungo i confini, condividere informazioni e migliorare la cooperazione per abbattere il traffico di specie protette fra Nepal e Cina, fra cui tigri e rinoceronti. È il contenuto della bozza di accordo fra Kathmandu e Pechino, che dovrebbe essere sottoscritto entro la fine di novembre dai due Paesi.
 
Deepak Bohara, Ministro nepalese per le foreste e la conservazione del suolo, spiega che il governo ha consegnato la proposta alla controparte cinese, sottolineando l’urgenza di vigilare sul traffico illegale e rafforzare le misure di controllo. “Il Nepal – afferma il ministro – è diventato un crocevia importante nel traffico illegale fra Cina e India”. L’accordo bilaterale tra i due governi aiuterà a rafforzare i colloqui formali e a ratificare leggi più severe in materia.
 
Diwakar Chapagain, membro del Wwf, auspica “una cooperazione regionale di alto livello”. Dal 1997 India e Nepal intrattengono relazioni bilaterali per contrastare il traffico di specie protette fra cui tigri e rinoceronti, oggi a rischio estinzione. La mancanza di norme e di un progetto di collaborazione comune, che comprenda anche la Cina, hanno permesso ai trafficanti di perpetrare i commerci impuniti.
 
Mahendra Shrestha, direttore di Save the Tiger, fondazione con base negli Stati Uniti, conferma la necessità di introdurre “meccanismi bilaterali e multilaterali”, perché il problema “può essere risolto solo attraverso una cooperazione regionale”.
 
La bozza di accordo fra Nepal e Cina è frutto del Kathmandu Global Tiger Workshop 2009, meeting internazionale delle associazioni scientifiche che si è svolto dal 27 al 30 ottobre nella capitale nepalese. Secondo gli studiosi, nelle foreste di 12 Paesi asiatici restano ormai solo 3500 tigri. Se non si interviene in maniera radicale, avvertono gli esperti, la tigre potrebbe estinguersi entro i prossimi 20 anni.