Partito tamil voterà per Rajapaksa, ma detta le condizioni
di Melani Manel Perera
Il Tamil Eelam People Democratic Party chiede garanzie per la soluzione politica della vicenda tamil e un decentramento dei poteri .
Colombo (AsiaNews) - Il Tamil Eelam People Democratic Party (Epdp) è pronto a sostenere Mahinda Rajapaksa nelle prossime elezioni, ma detta le sue condizioni. La formazione guidata da Douglas Devananda chiede al presidente in carica una soluzione politica della vicenda tamil e una vera ridistribuzione dei poteri a favore delle amministrazioni locali.
 
A poco più di un mese dal voto per il rinnovo del parlamento e del presidente - le urne apriranno il 26 gennaio - la campagna elettorale dello Sri Lanka entra nel vivo e si delineano gli schieramenti. Da una parte la United People's Freedom Alliance (Upfa) che sostiene il presidente in carica Mahinda Rajapaksa, dall’altra la coalizione di partiti che si sta raggruppando attorno all’ ex generale Sarath Fonseka, guidata dal Janatha Vimukthi Peramuna (Jvp).
 
Tra i punti che determinano le scelte di campo dei diversi schieramenti ci sono la ricostruzione del Paese dopo quasi 30 anni di guerra civile, la soluzione della vicenda della popolazione tamil ed il loro pieno reinserimento nel panorama politico e civile dello Sri Lanka.
 
L’Epdp è disposta a confermare il suo sostegno all’Ufpa, l’alleanza guidata dallo Sri Lanka Freedom Party (Slfp) di cui Rajapaksa è leader, ma al presidente in carica chiede garanzie per una vera soluzione politica della vicenda tamil dopo la fine del conflitto con le Tigri.
 
Nell’agenda elettorale dei partiti c’è inoltre l’applicazione del 13mo emendamento che prevede una ridistribuzione dei poteri a favore delle amministrazioni locali. A chiedere il decentramento del potere non ci sono solo i partiti su scala nazionale, ma anche formazioni locali come il People’s Liberation Organization of Tamil Eelam (Plote) che ha la sua base elettorale nel nord del Paese.
 
Dharmalingam Siththarthan, leader del Plote, ha annunciato il supporto a Rajapaksa affermando: “Non ci interessa che si usi il termine federalismo. Vogliamo però una soluzione politica che ci permetta di mettere mano ai settori dello sviluppo e dell’educazione in modo indipendente [dal centro]. E il presidente si è detto disponibile a trovare una soluzione accettabile”.