Papa: Gesù nato a Betlemme, città della pace, non è una favola per bambini
Benedetto XVI invita a guardare a Betlemme, città-simbolo della pace, dove la pace non è stata ancora raggiunta. Ma il Natale di Cristo è “profezia di pace per ogni uomo”. I cristiani devono diventare strumenti e messaggeri di pace “con i sentimenti di Gesù”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – La nascita di Gesù a Betlemme, che si ricorda a Natale, “non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca della vera pace”: lo ha affermato Benedetto XVI davanti ai pellegrini radunati oggi in piazza san Pietro per l’Angelus. Prendendo spunto dalla liturgia del giorno, che cita le parole del profeta Michea (Mi 5,1), egli ha invitato a “guardare a Betlemme, la piccola città della Giudea testimone del grande evento”. E ha aggiunto che “c’è … un disegno divino che comprende e spiega i tempi e i luoghi della venuta del Figlio di Dio nel mondo”.

Tale disegno, ha sottolineato “è un disegno di pace, come annuncia ancora il profeta parlando del Messia”. Di conseguenza, egli continua,  “Betlemme è …. una città-simbolo della pace, in Terra Santa e nel mondo intero”. Benedetto XVI ha visitato Betlemme nel maggio scorso, durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa. E quasi riandando a quei giorni, in cui egli ha visitato pure un campo profughi palestinese ed è stato testimone della “tristezza” del muro di sicurezza israeliano che divide la città da Gerusalemme, il pontefice ha aggiunto: “Purtroppo, ai nostri giorni, essa [Betlemme] non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata e attesa”.

“Dio, però, non si rassegna mai a questo stato di cose, perciò anche quest’anno, a Betlemme e nel mondo intero, si rinnoverà nella Chiesa il mistero del Natale, profezia di pace per ogni uomo, che impegna i cristiani a calarsi nelle chiusure, nei drammi, spesso sconosciuti e nascosti, e nei conflitti del contesto in cui si vive, con i sentimenti di Gesù, per diventare ovunque strumenti e messaggeri di pace, per portare amore dove c’è odio, perdono dove c’è offesa, gioia dove c’è tristezza e verità dove c’è errore, secondo le belle espressioni di una nota preghiera francescana”.

“Oggi, come ai tempi di Gesù – ha concluso il papa -  il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca della vera pace. ‘Egli stesso sarà la pace!’ – dice il profeta riferendosi al Messia. A noi spetta aprire, spalancare le porte per accoglierlo. Impariamo da Maria e Giuseppe: mettiamoci con fede al servizio del disegno di Dio. Anche se non lo comprendiamo pienamente, affidiamoci alla sua sapienza e bontà. Cerchiamo prima di tutto il Regno di Dio, e la Provvidenza ci aiuterà. Buon Natale a tutti!”.

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