È morto l’ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid, amico dei cristiani
di Mathias Hariyadi
Ha difeso spesso la libertà dei cristiani. Ha garantito all’etnia cinese piena cittadinanza in Indonesia, dopo le violenze ai tempi di Suharto. È stato il primo presidente indonesiano eletto dal popolo. L’organizzazione di cui è stato presidente, il Nahdlatul Ulama, è la più ecumenica del mondo islamico.
Jakarta (AsiaNews) – Oggi pomeriggio, all’età di 69 anni è morto l’ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid, noto con il soprannome di “Gus Dur”. Era nato il 7 settembre 1949 a Jombang (East Java) ed è la figura che più ha contribuito in questi anni a un dialogo fra cristiani e musulmani in Indonesia.
 
Di etnia mista (indonesiana e cinese), Gus Dur si è anche guadagnato la stima fra le comunità cinesi dell’arcipelago cancellando il bando che proibiva l’uso del mandarino e delle tradizioni cinesi, in atto ai tempi di Suharto (1967-1998).
 
Sotto Suharto i cinesi erano considerati cittadini di seconda classe, accusati di essere “traditori” e spesso usati come capri espiatori nelle crisi che scoppiavano nel Paese. I cinesi, la parte più ricca della popolazione, erano visti come la causa della povertà degli altri (indonesiani) e la fonte di tutte le tensioni sociali. Scontri etnici con i cinesi sono avvenuti nel ’78 e nell’80, con uccisioni e incendi celle loro case. Gli scontri più violenti sono quelli del 14-15 maggio 1998, quando oltre a saccheggi e incendi, migliaia di donne cinesi sono state stuprate da bande di criminali. In seguito a ciò migliaia di cinesi sono fuggiti dall’Indonesia, ma anche Suharto è stato costretto a dimettersi il 21 maggio del ‘98.
 
Gus Dur, è divenuto presidente nel ’99, il primo ad essere eletto dopo lunghi anni di dittature e dopo aver sfidato il successore di Suharto B.J. Habibie, sfiduciato dal parlamento. Il 21 gennaio 2001 è stato tolto il bando sull’uso pubblico della lingua cinese e sulle tradizioni culturali cinesi, fino a fare del capodanno cinese una festa nazionale. La forza di questa decisione ha fatto maturare maggior rispetto, tolleranza e democrazia nel Paese.
 
In seguito, venuto in conflitto con il parlamento indonesiano, anche Abdurrahman Wahid è stato costretto a dimettersi nel luglio 2001.
 
Al suo attivo Gus Dur ha il pregio di aver cercato la pace con i ribelli islamici di Banda Aceh e di aver sempre sostenuto la libertà religiosa dei cristiani. In momenti di crisi, per la possibilità di attacchi terroristi contro chiese, egli ha spinto i membri della sua organizzazione musulmana, il Nahdlatul Ulama di fare cordoni di protezione e vigilanza per difendere le comunità cristiane. Grazie a lui il Nahdlatul Ulama è divenuta la più importante (e numerosa) organizzazione islamica ecumenica, aperta al dialogo con le altre religioni.
 
Avendo in passato studiato in Egitto e Iraq, Gus Dur ha sempre avuto buoni rapporti con il mondo musulmano internazionale. Diversi rapimenti di giornalisti indonesiani, filippini e occidentali da parte di estremisti irakeni e fondamentalisti si sono risolti grazie a lui.
 
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono - che è stato suo collaboratore, ma spesso oggetto delle sue critiche – ha inviato alla famiglia di Wahid le sue condoglianze. Era stato a visitare l’ex presidente all’ospedale pochi minuti prima che spirasse.