Domani la Repubblica Indiana compie 60 anni. Parla il card. Gracias
di Nirmala Carvalho
La Repubblica e la Costituzione indiana sono state proclamate il 26 gennaio 1950. Il card. Gracias, che parla della presenza attiva della Chiesa nel Paese e delle sfide presenti e future. Il rispetto per l’ambiente come testimonianza del dono di Dio.

New Delhi (AsiaNews) – L’India celebra domani il 60° anniversario della proclamazione della Repubblica e dell’entrata in vigore della Costituzione, avvenuti il 26 gennaio 1950. AsiaNews intervista in esclusiva il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente dei vescovi indiani, su quanto è stato fatto e quanto ancora bisogna fare per rendere l’India un Paese sempre più democratico e pluralista, dove trovino tutela e rispetto dei diritti anche i Dalit, i tribali, le donne e gli altri gruppi più vessati. Mentre lo Stato indiano si avvia ad avere sempre maggiore importanza economica e politica, si ricorda il ruolo della Chiesa cattolica nella più grande democrazia al mondo.

“In India la Chiesa cattolica –spiega il proporato ad AsiaNews- è sempre stata al servizio della Nazione per realizzare il bene comune. In accordo con il messaggio del Vangelo di Gesù che è amore e servizio agli altri, amore per gli altri come a se stesso, che si mostra nello spirito di servizio. Dopo lo Stato, la Chiesa è la principale istituzione che provvede all’istruzione nel Paese, per formare persone che possano dare  un effettivo contributo alla società e al Paese”.

“La Chiesa è anche molto attiva nel settore della sanità, che segue con una diffusa rete di centri sanitari nell’intero Paese, persino in zone remote rurali dove non sono presenti strutture pubbliche”.

“Inoltre i cattolici sono promotori del dialogo, per costruire ponti di comprensione, fiducia e armonia tra gente di ogni casta, credo politico e religioso e appartenenza etnica, nella nostra amata India”.

“Tra i problemi attuali, promuoviamo anche il rispetto dell’ambiente, sia con l’intervento personale dei fedeli che tramite le nostre istituzioni. Per noi questo non significa solo salvaguardare il futuro e la salute del Paese, ma anche ricordare come la creazione sia opera di Dio, che va rispettata. Ci adoperiamo per rendere i fedeli consapevoli che occorre rispettare e avere cura dell’ambiente, che è un dono di Dio a ognuno di noi. L’uomo non ha diritto di sfruttare come crede le risorse ambientali, anche a danno degli altri. Tutti devono invece agire in modo responsabile e rispettare la natura”.

“Tra pochi mesi inizierà l’Anno di attenzione per l'ambiente, nell’Arcidiocesi di Mumbai, per ricordare come sia urgente rispettare il sistema ecologico naturale e preservarlo per le generazioni future. Ci saranno seminari e altri incontri per ricordare come il rispetto all’ambiente sia per noi un dovere morale e religioso, anche come rispetto della creazione. Rispetto che riguarda non solo la natura, ma anche gli altri esseri umani e che vuole ricordare come l’ambiente sia un dono di Dio”.