Un’altra chiesa saccheggiata in Karnataka
di Nirmala Carvalho
Alle due di questa mattina un gruppo di vandali ha saccheggiato la chiesa di San Mattia a Malavalli nel distretto di Mandya. Dall’inizio dell’anno questo è il sesto attacco nello stato del Karnataka. Gli aggressori hanno profanato il crocifisso, distrutto le statue e rubato le ostie custodite nel tabernacolo. Ancora una volta si teme la mano degli estremisti indù. Il parroco della chiesa invita i fedeli a perdonare i vandali.

Mumbai (AsiaNews) – Continuano gli attacchi contro i cristiani nello stato del Karnataka. Questa notte intorno alle due un gruppo di ignoti ha fatto irruzione nella chiesa di S. Mattia a Malavalli (distretto di Mandya). Secondo fonti locali i vandali hanno profanato il crocifisso, distrutto le statue all’interno della navata, infranto le finestre e rubato gli oggetti di valore. Nemmeno gli strumenti musicali sono stati risparmiati.

“I vandali sono entrati nel pieno della notte scassinando la porta che dà sul presbiterio – afferma p. M Anthappa parroco della chiesa di S. Mattia – Essi hanno saccheggiato la chiesa, rubando il calice e l’ostensorio”.  “I vandali – aggiunge - hanno anche rovistato nel tabernacolo rubando insieme alla pisside le ostie. E questo è quello che ha offeso di più i nostri sentimenti religiosi. Anche la corona della statua di S. Mattia è stata rubata”. P. Anthappa invita però i fedeli a perdonare coloro che hanno compiuto questo atto e dice che pregherà Dio per la loro salvezza e conversione.   

Dall’inizio dell’anno questo è il 6° attacco a un edificio di culto in Karnataka. Lo scorso 25 gennaio due chiese sono state attaccate nelle diocesi di Karwar e Inkal. Nonostante sia ancora ignota l’identità dei vandali, i principali sospettati degli attacchi sono gli estremisti indù del Sri Rama Sene, partito nazionalista di estrema destra e del Bharatiya Janata Party (Bjp), che regge il governo dello stato del Karnataka.

Lo scorso 1° febbraio la commissione di inchiesta (Justice B K Somashekara Enquiry Comission)  che guida le indagini sugli attacchi contro i cristiani  ha presentato un rapporto dove accusa la polizia e l’amministrazione distrettuale di coprire gli autori delle aggressioni. Il documento è di fatto una critica governo locale retto dai nazionalisti indù del Bjp, partito già accusato dei massacri contro i cristiani avvenuti nello stato dell’Orissa nel 2008.

“Questo tipo di attacchi non sono semplici aggressioni alle minoranze – afferma Sajan K Gorge, presidente del Global Council of India – ma colpiscono il secolare tessuto della nostra società, i diritti umani, il diritto inalienabile alla libertà religiosa, diritto che è garantito dalla costituzione indiana”. Secondo Sajan Gorge l’estremismo religioso ha fatto “brandelli” della costituzione, rendendo il Karnataka uno stato che protegge i criminali. “La repubblica indiana – continua – rischia l’autodistruzione a causa del fanatismo presente nella nostra società, che ora si è insediato in Karnataka e non fa che distruggere i valori sacri della democrazia”.