Terroristi giustiziano 49 reclute dell'esercito

Rapito un bambino libanese; chiesti 150 mila dollari per il suo rilascio.


Baquba (AsiaNews/Agenzie) – Ieri, domenica 24 ottobre, miliziani di Al-Zarqawi hanno massacrato 49 reclute dell'esercito irakeno accusate di "apostasia". La rivendicazione è apparsa in un sito internet arabo. "Dopo una prima indagine abbiamo accertato che le reclute sono state uccise con colpi di pistola alla nuca. Essi, inoltre, avevano le mani legate dietro la schiena: si è trattato di una vera e propria esecuzione". Ali Jawad Kadhim, luogotenente della stazione di polizia di Mandali, rivela le modalità del sanguinoso attacco portato dalle truppe ribelli contro reclute dell'esercito irakeno. Le ultime stime indicano 49 vittime fra membri dell'esercito, vestiti con abiti civili, e gli autisti dei mezzi. Le vittime avevano da poco ultimato il corso di addestramento in un campo al confine con l'Iran; negli ultimi tempi l'area è stata teatro di diversi attacchi contro le forze di sicurezza irakene.

La strage di ieri a Baquba – 60 km a nord di Baghdad – è stata preceduta da un altro attentato nella giornata di sabato: due autobomba scagliate contro uomini della polizia e della guardia nazionale irakena hanno ucciso 20 persone.

Nel frattempo continuano i sequestri fra i civili: un bambino di 7 anni, di nazionalità libanese, è stato rapito all'uscita di scuola nella provincia di Diyala. I sequestratori hanno chiesto 150 mila dollari per il suo rilascio. E' il primo bambino straniero rapito in Iraq.