I 10 anni dalla morte del card. Gong Pinmei: si attende la causa di beatificazione
di Annie Lam
Era stato nominato cardinale in pectore da Giovanni Paolo II nel '79, mentre scontava una condanna all'ergastolo per "attività controrivoluzionaria". Ha passato quasi 33 anni in prigione. E stato esiliato negli Usa. Il 6 marzo una messa in sua memoria a Stamford.
Hong Kong (AsiaNews) – A 10 anni dalla morte del card. Ignazio Gong Pinmei, vari cattolici, laici e preti, esprimono sempre più preghiere e speranze per iniziare la sua causa di beatificazione.
 
Da tempo la Kung Foundation, il cui presidente è Joseph, il nipote dello stesso cardinale, si fa promotore di una petizione per aprire la causa di beatificazione.
Il prossimo 6 marzo, a Stamfort (Connecticut), dove l’anziano cardinale è morto in esilio nel 2000, si terrà una messa nella chiesa di St. John the Evangelist, presieduta da mons. William Lori, vescovo di Bridgeport. Secondo un comunicato della fondazione, le intenzioni della messa saranno per la libertà religiosa nel mondo, specie per la Chiesa in Cina è perché “il card. Gong possa essere presto innalzato alla gloria degli altari”.
 
Anthony Lam Sui-ky, ricercatore all’Holy Spirit Study Centre della diocesi di Hong Kong, afferma che il card. Gong è sempre stato “un buon modello di fede per i cattolici cinesi” e “viene sempre ricordata la sua fede forte”.
 
Sulla possibilità di canonizzarlo, Lam spera che il governo cinese possa facilitare le cose, guardando al punto di vista della Chiesa. “Canonizzare qualcuno – aggiunge – significa indicarlo come un modello di fede”.
 
Nel 2000, in occasione della canonizzazione dei martiri cinesi, l’Associazione patriottica e il governo di Pechino hanno lanciato una campagna di ingiurie contro il Vaticano.
 
Ignazio Gong Pinmei era nato a Shanghai il 2 agosto 1900, da una famiglia cattolica. Divenuto prete nel 1930, è nominato vescovo di Shanghai nel ’50. L’8 settembre 1955 viene arrestato insieme a oltre 200 fra sacerdoti e fedeli della diocesi. Condannato all’ergastolo per “attività contro-rivoluzionarie” dal governo cinese, rimane in prigione per quasi 33 anni. Grazie alla pressione di diverse personalità internazionali, viene rilasciato nel luglio 1985 e messo agli arresti domiciliari fino al 1987, quando viene inviato negli Stati Uniti per cure. Nel ’79 era stato proclamato cardinale in pectore da Giovanni Paolo II, che comunicherà al mondo (e allo stesso Gong) la sua scelta solo nel ’91.
 
Nel marzo ’98, in occasione del rinnovo del suo passaporto, le autorità del consolato cinese glielo confiscano, esiliandolo ufficialmente.
 
Il card. Gong è morto il 12 marzo 2000 per un cancro allo stomaco.
 
Foto: Fondazione Kung