La benedizione di Kirill per il presidente Yanukovic
Il giuramento del nuovo presidente ucraino è stato preceduto da una cerimonia presieduta dal patriarca di Mosca, forse un segno della nuova dipendenza dell’Ucraina dalla Russia. Il primo viaggio all’estero di Yanukovic sarà a Bruxelles, ma pare scontato il suo legame con Mosca. Possibili risvolti ecumenici.
Kiev (AsiaNews) - Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie ha chiuso ieri una due giorni nella capitale ucraina, in concomitanza con l’insediamento del neo presidente Victor Yanukovich. In tal modo la presidenza del nuovo capo di Stato ucraino è iniziata con la benedizione religiosa russa, nell’impossibilità di averne una più esplicita politica da parte di Mosca. Per questo, la visita di Kirill ha sollevato molte polemiche.
 
Insieme al metropolita Vladimir, primate della Chiesa ortodossa ucraina, Kirill ha celebrato ieri un rito di rendimento di grazie e intercessione al monastero delle Grotte di Kiev. Subito dopo, Yanukovich, presente alla funzione, si è recato alla Rada suprema dove ha prestato giuramento.
L’arrivo di Kirill, lo scorso 24 febbraio, era stato accolto dai gruppi nazionalisti locali come la prova del “vassallaggio dell’Ucraina nei confronti della Federazione russa”. “L’invito del nuovo capo di Stato al Patriarca di una nazione vicina, per benedire la propria elezione, conferma la dipendenza di stampo coloniale di Yanukovich verso Mosca”, si legge nel comunicato del Congresso dei nazionalisti. Il rito religioso, continuano gli attivisti, è stata “l’incoronazione di un vassallo, un’umiliazione per il Paese”.
 
Nonostante i ripetuti appelli del Patriarcato di Kiev a non strumentalizzare in senso politico la visita di Kirill, l’evento non può non essere letto come un chiaro segnale di vicinanza dell’Orso russo al nuovo capo dell’ex Stato satellite. Che nelle ultime presidenziali ha bocciato la politica atlantista dell’ex presidente Victor Yuschenko, leader della defunta Rivoluzione arancione, e forte oppositore dell’influenza russa.
 
Già la settimana scorsa il Cremlino aveva reso nota la sua soddisfazione per il risultato elettorale, chiedendo a Yanukovich di raggiungere Mosca al più presto. Nella necessità di fugare dubbi sulla serietà delle sue aperture a ovest, Yanukovich ha annunciato Bruxelles come meta della sua prima missione estera, ma la visita del Patriarca di Mosca è eloquente della forte dipendenza dell’ex granaio d’Europa dall’ingombrante vicino. 
 
Per Kirill è stata la seconda visita in Ucraina dalla sua elezione a gennaio 2009. Il primo viaggio, lo scorso agosto, era stato accompagnato dalle forti contestazioni dei sostenitori dell'indipendenza della Chiesa ortodossa di Kiev. In Ucraina la Chiesa ortodossa russa tenta di venire a capo di una situazione di forte tensione tra le diverse comunità. Sono tre le Chiese che fanno riferimento all'ortodossia: Ucraina-Patriarcato di Mosca (UOC-MP), Ucraina-Patriarcato di Kiev (UOC-KP) ed Ucraina Autocefala (UAOC). L’interlocutore del clero russo è Ucraina-Patriarcato di Mosca, ma l’anno scorso Kirill ha lanciato segnali di apertura anche agli altri due rami dell’ortodossia, accomunati dall’opposizione alla Chiesa greco-cattolica di Ucraina. L’elezione di un leader filorusso alla presidenza promette ora il rilancio del dialogo tra le diverse componenti ortodosse ucraine, verso una possibile unificazione.