Mons. Zen a favore di un referendum sulla democrazia

Il vescovo di Hong Kong fiducioso sulla liberalità dei nuovi leader di Pechino.


Hong Kong (AsiaNews/SCMP) –  Mons. Joseph Zen è a favore di un referendum cittadino per capire le tendenze dell'opinione pubblica di Hong Kong sulla questione del suffragio universale nel territorio. Il vescovo cattolico afferma che gli attuali leader di Pechino, piuttosto aperti, sono attenti alle aspirazioni della popolazione.

Mons. Zen  - in partenza per Roma, dove partecipa al Primo Congresso internazionale del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace – ha detto che Hong Kong dovrebbe avere fiducia in Pechino e che in ogni caso l'inchiesta non minerebbe i rapporti fra Cina e Hong Kong.

"Vi sono persone che dicono di non essere sicuri che Hong Kong voglia il suffragio universale entro il 2007", ha detto il vescovo. "Se l'inchiesta manifesta invece il contrario, Pechino potrà riconsiderare la sua decisione".

Lo scorso aprile il Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo ha escluso l'introduzione di una piena democrazia entro il 2007, pur appoggiata da numerose manifestazioni popolari. Il gruppo democratico ha lanciato l'idea di un referendum subito bocciata dalla Cina e dal governo di Hong Kong. Secondo quest'ultimo un referendum sarebbe percepito come una sfida a Pechino e una perdita di tempo per il pubblico.

Mons. Zen comprende bene che la parola "referendum" come è usata dai democratici, rischia di indisporre Pechino e va evitata. Per questo il vescovo propone solo un'inchiesta, senza conseguenze legali. "Alcune persone – ha detto mons. Zen – dicono che questa proposta non è realista. Ma io penso che dovremmo avere fiducia nei nostri leader perché hanno una mentalità liberale e aperta. Essi considereranno i desideri del pubblico perché hanno a cuore la popolazione". E ha precisato: "Non ci mettiamo contro il governo centrale. Stiamo tutti lavorando per il bene di Hong Kong"

Il vescovo, considerato dal mondo intero come un campione della democrazia, ha detto che secondo lui il 2007 rimane la data migliore per introdurre la piena democrazia a Hong Kong.