Ban Ki-moon chiede al regime birmano elezioni credibili
Il segretario generale delle Nazioni Unite “deluso” e “frustrato” per i risultati conseguiti dalla diplomazia Onu. Egli auspica una partecipazione completa al voto di tutti i detenuti politici, in particolare Aung San Suu Kyi. I contrasti in seno all’Onu impediscono azioni più decise contro la dittatura militare.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon esorta il governo birmano a garantire elezioni “credibili”. Egli aggiunge che quanto è stato fatto sinora dalle autorità in vista del voto è “deludente” e “frustrante”. L’intervento del capo della diplomazia Onu arriva a margine di un incontro con un gruppo di Paesi, che sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per promuovere la democrazia in Myanmar.
 
Il gruppo dei 15 chiede al regime militare di liberare tutti i prigionieri politici – sono oltre 2100 nelle carceri birmane – e in particolar modo la leader dell’opposizione e Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi. La recente legge elettorale, promulgata dall’esecutivo, impedisce alla “Signora” di candidarsi e di poter votare.
 
Il gruppo – denominato “Friends of Burma” – auspica inoltre elezioni “trasparenti, inclusive e ad ampia partecipazione popolare”. Tuttavia, i leader dei 15 non nascondono i timori sul voto, sottolineando che vi sono poche probabilità che saranno “giuste e libere”.
 
Ban Ki-moon ha anche spiegato alla leadership militare birmana che “senza una completa partecipazione” dei detenuti politici, in particolare Aung San Suu Kyi, le elezioni “non potranno mai essere considerate credibili”. Egli ha infine confessato “delusione” e “frustrazione” per i progressi irrisori conseguiti dalle Nazioni Unite nei confronti dei generali.
 
Tuttavia, i contrasti in seno al Consiglio di sicurezza Onu impediscono azioni più decise. Se, da un lato, la Gran Bretagna promuove un coinvolgimento maggiore, la Cina oppone un netto rifiuto sottolineando che si tratta di “affari interni” al Myanmar.