Condannato monaco tibetano con processo segreto e senza garanzie
Ngagchung è stato condannato a 7 anni di carcere, ma si ignora ancora persino l’accusa. Arrestato nel luglio 2008, da allora è in isolamento senza vedere nemmeno i familiari. Da sempre il suo monastero è “sorvegliato speciale” dalla polizia.

Dharamsala (AsiaNews) –Il Tribunale di Kardze (Sichuan) ha condannato il monaco tibetano Ngagchung a 7 anni di carcere e un anno di privazione dei diritti politici. La sentenza è di gennaio, ma il processo è stato tenuto segreto e solo ora è stato denunciato dal Centro tibetano per i diritti civili e la democrazia (Tchrd).

Il monaco, 39 anni dell’Istituto buddista Larung Gar, a Sertha, è in isolamento da quando è stato arrestato l’8 luglio 2008,  insieme a Taphun e Gudrak, per il sospetto di avere fornito notizie sulla situazione in Tibet a “forze separatiste”. Gli altri due arrestati sono stati rilasciati dopo l’interrogatorio, mentre il monaco è stato tenuto in isolamento, senza poter vedere nemmeno i familiari stretti. Si ignorano tuttora le accuse e persino se abbia potuto godere dell’assistenza di un difensore, ma non sono stati avvertiti nemmeno i familiari ed esperti ritengono che il processo sia avvenuto con violazione delle regole internazionali.

Ngahchung è nipote dell’insegnante buddista Khenpo Jigme Phuntsok, molto rispettato e fondatore dell’Istituto buddista Larung Gar. Il monaco ha studiato all’istituto per oltre 20 anni ed è benvoluto da tutti.

La Cina ha colpito più volte l’Istituto buddista Larung Gar. Nel 1999 e nel giugno 2001 lo ha perquisito, nell’aprile 2000 ci ha inviato un “Gruppo di Lavoro” per la “rieducazione patriottica” di monaci e suore. Il 18 aprile le autorità hanno imposto un numero massimo agli studenti dell’Istituto e circa 7mila studendi sono dovuti andare via.

Il fondatore dell’istituto Khenpo Jigme Phuntsok è morto per cause mai chiarite durante il ricovero in un ospedale di Chengdu, il 7 gennaio 2004.   (N.C.)