Il Papa affida “al Signore misericordioso” i polacchi e le vittime della tragedia aerea
“Profondo dolore” di Benedetto XVI per l’incidente aereo che ha fatto perire 96 persone, fra cui decine di personalità della leadership polacca. Il canto di preghiera di alcune suore. Il ricordo della Domenica della Divina Misericordia, voluta da Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione di Sr Maria Faustina Kowalska. I sacerdoti devono rendere più familiare “l’infinita Misericordia”, come il Curato d’Ars. Il 2 maggio il papa si recherà a Torino per l’ostensione della Sindone.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – Benedetto XVI assicura “di cuore la preghiera di suffragio per le vittime e di sostegno per l’amata Nazione polacca” a causa del “ tragico incidente aereo a Smolensk in cui sono periti il presidente della Polonia, Signor Lech Kaczynski, la moglie, diverse alte Autorità dello Stato polacco e tutto il seguito, compreso l’arcivescovo ordinario Militare”.
 
All’indomani del disastro aereo che ha decapitato la leadership polacca facendo morire 96 persone, il pontefice si è rivolto due volte alla nazione polacca oggi durante il Regina Caeli da Castel Gandolfo. Egli ha espresso il suo “profondo cordoglio” alla fine” della preghiera mariana e in seguito, anche in polacco: “Con profondo dolore – ha detto - ho appreso la notizia della tragica morte del signor Lech Kaczynski, Presidente della Polonia, della moglie e delle persone che li accompagnavano. Sono periti nel viaggio a Katyn, il luogo del supplizio di migliaia di ufficiali militari polacchi assassinati settant’anni fa. Affido tutti al misericordioso Signore della vita. Lo faccio unendomi con i pellegrini radunati nel Santuario di Lagiewniki e con tutti i devoti della Misericordia di Dio nel mondo intero”.
 
Un gruppo di suore polacche, subito dopo le parole del papa, ha intonato un canto di preghiera nel silenzio totale dell’assemblea dei pellegrini che riempivano il cortile del palazzo apostolico.
Un altro pensiero legato alla Polonia è venuto durante la riflessione del pontefice prima del Regina Caeli, legata al vangelo della domenica di oggi che Giovanni Paolo II ha voluto chiamare “della Divina Misericordia”, in occasione della canonizzazione della suora polacca, suor Maria Faustina Kowalska, il 30 aprile del 2000.
 
La pagina del vangelo di oggi (Giov 20, 19-31), ha sottolineato Benedetto XVI, è ricca “di misericordia e di bontà divina… Vi si narra che Gesù, dopo la Risurrezione, visitò i suoi discepoli, varcando le porte chiuse del Cenacolo…. Gesù mostra i segni della passione, fino a concedere all’incredulo Tommaso di toccarli. Come è possibile, però, che un discepolo possa dubitare? In realtà, la condiscendenza divina ci permette di trarre profitto anche dall’incredulità di Tommaso oltre che dai discepoli credenti. Infatti, toccando le ferite del Signore, il discepolo esitante guarisce non solo la propria, ma anche la nostra diffidenza”.
 
Ricordando poi il dono dello Spirito Santo e il potere di rimettere i peccati donati da Gesù ai discepoli nel cenacolo, egli ha aggiunto: “È questa la missione della Chiesa perennemente assistita dal Paraclito: portare a tutti il lieto annuncio, la gioiosa realtà dell’Amore misericordioso di Dio, ‘perché – come dice san Giovanni – crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome’ (20,31)”.
 
“Alla luce di questa parola – ha concluso -  incoraggio, in particolare, tutti i Pastori a seguire l’esempio del santo Curato d’Ars, che, ‘nel suo tempo, ha saputo trasformare il cuore e la vita di tante persone, perché è riuscito a far loro percepire l’amore misericordioso del Signore. Urge anche nel nostro tempo un simile annuncio e una simile testimonianza della verità dell’Amore’ (Lettera di indizione dell’Anno Sacerdotale). In questo modo renderemo sempre più familiare e vicino Colui che i nostri occhi non hanno visto, ma della cui infinita Misericordia abbiamo assoluta certezza”.
 
Dopo la preghiera del Regina Caeli, e dopo aver espresso le condoglianze per la tragedia aerea della Polonia, Benedetto XVI ha ricordato la solenne ostensione della sacra Sindone a Torino, iniziata ieri e che proseguirà fino al 23 maggio. “Anch’io – ha aggiunto -  a Dio piacendo, mi recherò a venerarla il prossimo 2 maggio. Mi rallegro per questo evento, che ancora una volta sta suscitando un vasto movimento di pellegrini, ma anche studi, riflessioni e soprattutto uno straordinario richiamo verso il mistero della sofferenza di Cristo. Auspico che questo atto di venerazione aiuti tutti a cercare il Volto di Dio, che fu l’intima aspirazione degli Apostoli, come anche la nostra”.