Rischio schiavitù alla Coppa del Mondo 2010
Una suora salesiana indiana lancia l’allarme: “Traffico di esseri umani durante l’evento, dobbiamo fare di tutto per evitarlo”. Fra i più a rischio i bambini, nel mirino degli sfruttatori del sesso.

Roma (AsiaNews) – La Coppa del mondo di calcio “rischia di scatenare una nuova schiavitù: esseri umani costretti a lavorare in molti campi per pochissimo denaro, per non parlare del mercato del sesso. Il traffico di uomini non deve essere permesso”. È la denuncia della madre salesiana Bernadette Sangma, nata tribale nello Stato indiano del Meghalaya, che oggi lavora all’interno del Network internazionale delle religiose contro lo schiavismo.

Secondo la suora, il grande evento sportivo “aggiunge problemi a un Paese che è già il centro di attività criminali di diverso tipo. Il mondo deve conoscere i rischi di questa realtà, e fare di tutto per evitarlo. Le nostre consorelle che operano sul campo hanno già denunciato le condizioni di vita terribili di chi ha lavorato alla costruzione degli stadi e delle strutture previste per la Coppa del Mondo”.

Un grave problema, aggiunge suor Sangma, “è rappresentato dai confini sudafricani, estremamente porosi. Le persone vanno e vengono senza controllo, e questo spesso apre la porta a sparizioni misteriose e a traffici illeciti. Lo dice anche l’Organizzazione internazionale per i migranti: ci sono tutti i segnali di un peggioramento sensibile della situazione”.

Il Network, per cercare di limitare i danni, ha creato e lanciato una serie di messaggi informativi su vari mezzi di comunicazione: “Soprattutto i bambini devono sapere cosa rischiano, nel corso di questo evento. Noi faremo di tutto per evitare che continui questo traffico”.