Pechino mostra di “aprire” ai democratici sulle riforme a Hong Kong
Storico incontro, ieri, fra i leader del Partito democratico e il vice direttore dell’Ufficio cinese per i rapporti con Hong Kong, che loda il “pragmatismo” dei rivali, ma avverte: “Non tutti vogliono il suffragio universale”.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Pechino ha invitato ieri il Partito democratico di Hong Kong, con cui non aveva rapporti dal massacro di piazza Tiananmen, a prendere “una decisione responsabile” per aiutare il sistema politico ad andare avanti. L’invito è stato presentato da Li Gang, il vice direttore dell’Ufficio cinese per i rapporti con Hong Kong, che nel corso di uno storico incontro ha aggiunto: “I democratici hanno adottato un’attitudine razionale e pragmatica per cercare un dialogo sulle riforme politiche”.

Tuttavia, i deputati democratici hanno sottolineato le “enormi differenze” fra loro e Pechino, minacciando di porre un veto alla proposta – avanzata dal governo del Territorio – di andare nel 2012 alle urne se il governo centrale non dovesse fare concessioni sostanziali sulle riforme. Il presidente del Partito, Albert Ho Chun-yan, ha detto che Li “farà presente al governo cinese come la pensiamo sull’argomento”.

Nonostante la portata storica dell’evento, molti analisti ora temono che l’Ufficio cinese per i rapporti con Hong Kong stia aumentando la propria presenza nella scena politica dell’ex colonia, agendo come un “secondo governo” totalmente fedele alla Cina. Li ha definito “franca” l’atmosfera dell’incontro, aggiungendo che è “inevitabile” avere opinioni diverse sulle riforme politiche.

Secondo il funzionario, la comunità del Territorio è divisa sul sistema elettorale attualmente in corso: non tutti, sostiene, “lo vorrebbero sostituire con il suffragio universale. Speriamo che il Partito democratico cerchi un terreno comune di dialogo, nonostante le differenze, e prenda decisioni responsabili per trovare consenso sulle riforme”.