Benedetto XVI a Cipro: un passo significativo nel cammino ecumenico
di NAT da Polis
Si è confermata la convinzione che soltanto con il dialogo ecumenico, fortemente voluto dalla Chiesa di Roma e dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, si potrà dare una risposta alle sfide di oggi.
Nicosia (AsiaNews) - Ricordando l’abbraccio tra Atenagora e Paolo VI, che ha  segnato la fine dello scisma delle due Chiese (iniziato nel 1054, ma in sostanza consumato nel 1204 con la IV crociata) e la svolta nei rapporti tra cattolici e ortodossi, Benedetto XVI ha concluso la sua visita sull' isola di Cipro.
 
Con questo riferimento nel discorso di commiato all’aeroporto di Larnaka, il Papa ha voluto esprimere il suo sentito desiderio che con questa visita si è compiuto un ulteriore passo avanti nel cammino verso la piena unità, iniziato, nelle sue parole, dall’indimenticabile patriarca ecumenico  Atenagora e dal suo grande predecessore Paolo VI.
 
Ai ciprioti, e non solo a loro, ha fatto piacere, poi, che Benedetto XVI abbia detto che, risiedendo in questi giorni nella nunziatura, che è proprio a ridosso della zona cuscinetto tra le due parti di Cipro, “ho potuto vedere di persona qualcosa della triste divisione dell’isola, come pure rendermi conto della perdita di una parte significativa di un’eredità culturale che appartiene a tutta l’umanità. Ho potuto anche ascoltare ciprioti del nord che vorrebbero ritornare in pace alle loro case e ai loro luoghi di culto, e sono stato profondamente toccato dalle loro richieste”.
 
Riferendosi poi alla “triste” divisione dell’isola, ha aggiunto che “molto di positivo è stato raggiunto, a questo riguardo, negli anni scorsi, per mezzo di un dialogo concreto, benché ancora molto rimanga da fare per superare le divisioni” e si è espresso positivamente sugli sforzi compiuti dal presidente Christofias per la riunificazione.
 
A sua volta, il presidente Christofias ha ringraziato Benedetto XVI per il suo costante sostegno per una soluzione equa e sostenibile della questione cipriota, che sarà risolta sulla base delle mozione delle Nazioni Unite e i principi dell’Unione Europea.
 
Questa visita, fortemente voluta dall’arcivescovo Chrysostomos, si commenta a Cipro, è stata importante per due motivi. In primo luogo si è confermata la convinzione che soltanto con il dialogo ecumenico, fortemente voluto dalla Chiesa di Roma e dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, si potrà dare una risposta alle sfide di oggi; secondo, che verso la Chiesa cattolica non si può continuare ad agitare lo spauracchio delle crociate, come fanno ogni tanto alcune frange del pianeta ortodosso, in verità marginali e senza riscontro sociale. E non è casuale che proprio il dialogo ecumenico ha trovato nuova linfa in questa terra, estremo lembo cristiano dell’Europa, verso quelle terre che hanno visto nascere il cristianesimo e dove ora sopravive tra mille difficoltà.