Vescovo e laici di Singapore valutano l’ Anno sacerdotale
di Jeremy Lim
Nella piccola città-stato la Chiesa ha celebrato l’Anno sacerdotale con messe, adorazioni e preghiere per le vocazioni. Restano però molte domande sul reale significato dell’Anno sacerdotale per i laici e su come la chiamata a Cristo possa essere un’occasione di conversione per tutti.

Singapore (AsiaNews) – A Singapore l’anno Sacerdotale, indetto nel 2009 da Benedetto XVI e conclusosi il 19 giugno scorso, è stato celebrato con messe, adorazioni e preghiere per le vocazioni. Eppure, non tutti sono consapevoli del grande impatto che questo evento ha avuto sulla loro vita spirituale. AsiaNews ha chiesto a religiosi e laici della piccola città-stato, dove vivono circa 170mila cattolici, di raccontare la loro esperienza di cristiani vissuta in questo anno. 

“L’Anno sacerdotale – afferma mons. Nicholas Chia, arcivescovo di Singapore – è un promemoria per tutti noi sacerdoti di essere al servizio degli altri a imitazione di Cristo che è venuto per servire e non essere servito”. Il prelato dice che il messaggio del Papa è rivolto a tutti i cristiani non solo ai sacerdoti. “Tutti i fedeli – afferma – sono chiamati a contribuire e anche a fare degli sforzi per promuovere le vocazioni sacerdotali, ciascuno per arricchire il sacerdozio con il proprio amore, rispetto, sostegno e collaborazione nella costruzione del Regno di Dio”. Secondo mons. Chia le preghiere dei laici sono fondamentali per dare sostegno ai sacerdoti e spingere i giovani uomini a donare la propria vita a Dio.

La maggior parte delle persone intervistate, conferma le parole dell’arcivescovo. Alcuni  però non hanno colto in pieno l’importanza di questo evento e manifestano molte domande e dubbi in merito.

Karen Singarayar, cattolica di 40 anni, racconta “Ho pregato molto per le vocazioni quest’anno, ma nonostante questo impegno, non ho una grande familiarità con i religiosi della mia parrocchia”.

Immanuel Lin, giovane di 26 anni, ha invece partecipato alla veglia di preghiera per i sacerdoti al Catholic Spirituality Center. “E’ stato molto significativo – afferma – ma ci dovrebbe essere più attenzione su ciò che l’Anno ha significato per i laici”. “Noi – aggiunge – possiamo pregare per i preti, ma bisogna farlo sul serio per tutto l’anno? La maggior parte dei cristiani sono soprattutto laici”.

Per Angela Lee, donna di 60 anni, l’anno sacerdotale faceva sembrare la vocazione solo per sacerdoti e religiosi. “E’ altrettanto importante – dice – riconoscere che ogni cattolico ha una vocazione. Abbiamo tutti il dovere di trovare la nostra vocazione”.

Un altro argomento di discussione è la caduta di vocazioni che da anni colpisce la Chiesa di Singapore.

P. Colin Tan, gesuita e responsabile del noviziato all’interno dell’ordine, afferma: “L’Anno sacerdotale serve anche per ricordare ai genitori che la chiamata al sacerdozio viene da Cristo – padri e madri non devono intralciare questa strada”. Per il sacerdote mentre la Chiesa promuove le vocazioni, noi dobbiamo avere fiducia che chi riceve la chiamata risponderà. Cristo stesso farà questa chiamata”.