Muore poco dopo essere rilasciato dalla polizia un cattolico di Con Dau
di J.B. An Dang
Nguyen Nam era uno dei fedeli arrestati, minacciati e picchiati fin dal maggio scorso, in seguito alle proteste sollevate dalla decisione delle autorità di usare l’area dell’antico cimitero e del villaggio per realizzare un centro turistico.
Da Nang (AsiaNews) - E’ morto sabato scorso, poche ore dopo essere stato rilasciato dalla polizia,  Nguyen Nam, un cattolico della parrocchia di Con Dau, nella diocesi di Da Nang. L’uomo, già nei mesi scorsi, era stato fermato, minacciato e picchiato dagli agenti, in seguito alle proteste degli abitanti per la chiusura del cimitero della parrocchia e l’annunciata distruzione delle loro abitazioni per realizzare un centro turistico.
 
Tutto è cominciato all’inizio di quest’anno, con la decisione delle autorità locali di abbattere tutte le case della parrocchia, creata 135 anni fa, per creare il resort, senza offrire una onesta compensazione o un aiuto per una nuova sistemazione. Il cimitero della parrocchia si estende su un terreno di 10 ettari, a circa un chilometro dalla chiesa. Per 135 anni è stato l’unico luogo di sepoltura per i fedeli è, in passato, era indicato tra i siti storici protetti dal governo. Fino al 10 marzo, quando agenti della sicurezza hanno messo un cartello all’ingresso del cimitero con la scritta “Vietato seppellire in quest’area”. Quando un parrocchiano è andato a protestare, il capo della polizia gli ha spruzzato in faccia del gas lacrimogeno, facendolo svenire.
 
Il 4 maggio durante la processione per il funerale di Maria Tan, 82 anni, la polizia intervenne per impedire la sepoltura nel cimitero. Per quasi un’ora ci furono scontri (nella foto) tra circa 500 fedeli e gli agenti, che ferirono numerosi cattolici e arrestarono 59 persone. La bara della donna fu tolta alla famiglia e più tardi fu cremata, contro la volontà che ella aveva espresso, di essere seppellita accanto al suo sposo e agli membri della sua famiglia, nel secolare cimitero parrocchiale.
 
Il governo vietnamita negò che ci fossero stati cattolici arrestati o feriti. Secondo la portavoce del Ministero degli esteri, Nguyen Phuong Nga, “questa informazione è falsa e mira solo a calunniare il Vietnam”. “La verità – aveva affermato – è che questa vicenda non ha a che fare con la religione”.
 
L’incidente venne invece denunciato dal vescovo di Da Nang, nella parte centrale del Vietnam, mons. Joseph Chau Ngoc Tri, che in una lettera pastorale del 6 maggio condannava l’accaduto e chiedeva a fedeli e autorità di controllarsi per evitare ulteriori violenze. “La polizia è andata a caccia di altri fedeli”, scriveva il vescovo
  
A dargli ragione, l’annuncio fatto il 17 maggio, che sei parrocchiani sarebbero stati perseguiti dalle autorità della provincia di Da Nang per aver “disturbato l’ordine pubblico” e “aver aggredito personale dell’Amministrazione della sicurezza statale che stava svolgendo le sue funzioni secondo la legge”.
 
Tra i sei, era anche Nguyen Nam, che fu arrestato e rilasciato. Successivamente è stato nuovamente  convocato dagli agenti, che hanno tentato di fargli accusare altri fedeli. Al suo rifiuto è stato  selvaggiamente picchiato. Sabato il rilascio e, poche ore dopo, la morte. Nel villaggio ora regna un’atmosfera di paura.