Senza terra in Sri Lanka, undici tribunali del popolo per smuovere il governo
di Melani Manel Perera
Il governo non si occupa delle centinaia di migliaia di persone che non hanno né terra, né casa. La ong Prajaabhilasha organizza tribunali per raccogliere le prove degli abusi subiti dai civili. Herman Kumara, tra gli organizzatori: “L’obiettivo è mobilitare l’opinione pubblica, creare un movimento e scrivere nella Costituzione che la terra è un diritto fondamentale”.

Colombo (AsiaNews) – La ong Prajaabhilasha apre 11 tribunali del popolo (Ppt, Permanent People’s Tribunal) in 11 distretti dello Sri Lanka fino alla fine di agosto per risolvere i problemi delle persone che non hanno una terra. Prajaabhilasha fa parte del Nafso (National Fisheries Solidarity Movement) e si batte da sempre in difesa dei diritti di tutti coloro che nel Paese non hanno una terra o l’hanno perduta.

 Colombo non fa nulla per gli sfollati della guerra civile e dello tsunami o per le famiglie costrette ad abbandonare i villaggi per i continui attacchi da parte degli elefanti. Al contrario, il governo espropria i terreni di migliaia di persone per costruire fabbriche e stabilimenti industriali o creare zone turistiche.

 Herman Kumara, organizzatore nazionale del Nafso, spiega ad AsiaNews come funziona un tribunale del popolo e la sua importanza: “Cerchiamo di identificare e documentare in modo accurato come è avvenuta l’espropriazione della terra di una persona, per presentare il problema davanti a una corte di giustizia”. “Poi - continua - rendiamo questi casi noti a tutti e cerchiamo di costruire una forte opinione pubblica, così da creare un movimento dei senza terra. Per cambiare le politiche del governo, bisogna inoltre modificare la Costituzione e dichiarare la terra un diritto fondamentale dei cittadini”.

 Kumara sottolinea che tutti questi compiti sono difficili da realizzare: “Le espropriazioni avvengono con la benedizione dei politici, per cui rappresentano un problema che non può essere risolto con facilità”.

 La gente, continua, ha accolto la formazione dei tribunali del popolo con entusiasmo: “Molte persone si sono offerte volontarie per fornire delle prove, anche se noi abbiamo scelto solo pochi casi. Tutti sono vittime degli stessi problemi e la gente adesso è uscita alla scoperto per chiedere giustizia insieme”.

 Il 10 luglio è stato fondato il primo tribunale del popolo e la settimana seguente il governo ha subito annunciato che anch’esso ne avrebbe formato uno, anche se ancora non ha fatto nulla e non dispone di un piano preciso. Kumara commenta: “Se il sistema esecutivo forma un Ppt, dovranno provare a identificare i loro stessi errori. Non possiamo aspettarci alcuna giustizia per la gente [dal governo]”.