Papa e Peres: a Washington si lavori per un accordo capace di portare pace in Terra Santa
Benedetto XVI e il presidente di Israele auspicano “un accordo rispettoso delle legittime aspirazioni dei due Popoli”. Esaminati anche i risultati del lavoro della Commissione mista impegnata “da anni” nella ricerca di un accordo relativo a questioni economiche e fiscali, per il quali si esprime la speranza di una “rapida conclusione”.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – L’auspicio che i colloqui diretti ripresi oggi a Washington aiutino israeliani e palestinesi a “raggiungere un accordo rispettoso delle legittime aspirazioni dei due Popoli e capace di portare una pace stabile in Terra Santa e in tutta la Regione” ha segnato l’incontro svoltosi questa mattina tra Benedetto XVI e il presidente di Israele Shimon Peres.
 
Un ulteriore riferimento alla ripresa del dialogo è contenuto nel comunicato vaticano là dove aggiunge che “è stata quindi ribadita la condanna di ogni forma di violenza e la necessità di garantire a tutte le popolazioni dell'area migliori condizioni di vita”.
 
“Clima di cordialità” per questo nuovo incontro tra due persone che si conoscono da tempo e che si erano già incontrati varie volte: in Vaticano nell’aprile 2006 e nel settembre 2007 e in Israele nel 2009, più volte, nel corso del pellegrinaggio del Papa in Terra Santa. Al viaggio del Papa e alla situazione della Chiesa cattolica in Israele fa poi riferimento la nota vaticano, quando dice che “i colloqui hanno permesso di esaminare anche i rapporti tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede e quelli delle Autorità statali con le comunità cattoliche locali. Al riguardo, si è sottolineato il significato del tutto particolare della presenza di queste ultime nella Terra Santa e il contributo che esse offrono al bene comune della società, anche attraverso le scuole cattoliche. Infine, si è preso atto dei risultati raggiunti della Commissione bilaterale di lavoro, impegnata da anni nell’elaborazione di un Accordo relativo a questioni di carattere economico e si è auspicata una rapida conclusione del medesimo”.
 
Peres è giunto a Roma da Tel Aviv con un volo di linea atterrato poco prima delle 9 ed è arrivato a Castel Gandolfo, attuale residenza di Benedetto XVI, poco dopo, accompagnato da cinque collaboratori, dei quali due sono donne. Il presidente, che ha anche compiuto una visita dei giardini delle Ville Pontificie, si è incontrato dapprima per una mezz’ora con il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, accompagnato dal segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti, e quindi col Papa.
 
E' durato circa 40 minuti l’incontro privato tra Shimon Peres e Benedetto XVI. Il colloquio è avvenuto in inglese. Al termine, il presidente ha donato al Papa una menorah, il candelabro a sette bracci della tradizione ebraica. Nella dedica incisa alla base si legge “A sua santità papa Benedetto XVI, il pastore che cerca di condurci ai campi delle benedizioni e ai campi della pace. Con grande stima. Shimon Peres, presidente dello Stato d'Israele”. Il candelabro è stato realizzato in argento da un artista israeliano, ed è alto 30 centimetri.
 
Il Papa ha ricambiato con una medaglia di bronzo di circa 14 centimetri incorniciata in travertino. Si tratta di una copia della medaglia posta da papa Alessandro VII nel 1657 all'interno della prima pietra del colonnato nord della Basilica di San Pietro. La medaglia porta inciso il progetto iniziale di sistemazione di piazza san Pietro, disegnato dal Bernini.