Nowshera, bruciano altri 50 camion Nato. Gli Usa si scusano col Pakistan
di Jibran Khan
Gli assalitori cantavano canti religiosi e inneggiavano al jihad contro gli Stati Uniti. Un autista è morto nell’attacco. I camion cisterna erano parcheggiati da giorni, dopo la chiusura voluta dall’esercito pakistano della frontiera con l’Afghanistan. La polizia chiede un accordo col governo provinciale per attuare il controllo e la sicurezza dei convogli.
Islamabad (AsiaNews) – Almeno 50 camion cisterna per i rifornimenti della nato in Afghanistan stanno bruciando da ore a Nowshera, nel nordovest del Paese. L’incendio si è diffuso via via ai veicoli dopo un attacco di militanti jihadisti avvenuto prima della mezzanotte. Uno degli autisti è stato ucciso e il suo corpo è stato trasportato al Bolan Medical College Teaching Hospital.
 
Gli autisti hanno potuto salvare 25 camion portandoli fuori dall’inferno. I camion erano parcheggiati da tre giorni al terminal ed erano divenuti una preda facile. “Quelli che ci hanno assalito – racconta un testimone ad AsiaNews – cantavano canti religiosi e gridavano slogan per il jihad contro gli Stati Uniti”.
 
Da una settimana gli attacchi incendiari contro i camion diretti in Afghanistan sono più frequenti. Ciò è dovuto al blocco di alcune frontiere voluto dall’esercito pakistano, dopo che un drone Usa è sconfinato in Pakistan e ha ucciso due soldati di Islamabad e ferito un altro in modo grave.
 
Poco prima dell’attacco di ieri notte, l’ambasciatrice degli Stati Uniti in Pakistan, Anne Woods Patterson, ha chiesto scusa ufficialmente per l’incursione delle forze Nato in territorio pakistano. In questi giorni, il comando Nato aveva sempre detto che nonostante gli attacchi e il blocco delle frontiere, il rifornimento alle truppe internazionali in Afghanistan stava avvenendo normalmente. Ma osservatori locali fanno notare che le scuse americane sono un tentativo di salvare le linee di rifornimento. Circa il 70% del fabbisogno dei soldati e il 40% del combustibile passa dal Pakistan verso l’Afghanistan.
 
La polizia pakistana declina ogni responsabilità sugli attacchi. Malik Muhammad Iqbal, ufficiale della polizia provinciale, ha dichiarato che “la Nato non ha mai chiesto alla polizia di garantire la sicurezza dei rifornimenti, la quale è garantita da ditte private, che guadagnano milioni di rupie per questo”.
 
Egli ha suggerito che “la Nato formalizzi un accordo con il governo provinciale per la sicurezza dei convogli”.