Al Qaeda rivendica: l’incendio del Carmelo è opera nostra
Un gruppo, che si autodefinisce in un messaggio Internet “Leoni dei mujahidin in Palestina” sostiene di aver appiccato l’incendio fra giovedì e venerdì per vendicare la morte di alcuni guerriglieri a Gaza. Le autorità israeliane negano però l’origine dolosa. In arrivo aiuti internazionali.

Haifa (AsiaNews/Agenzie) – L’incendio che ha devastato la foresta del monte Carmelo, il più grave disastro ambientale nella storia di Israele, è stato rivendicato dall’organizzazione terroristica Al Qaeda. Anche se le autorità locali di polizia attribuiscono alla negligenza, e alla siccità che sta colpendo la regione, il divampare delle fiamme.

Oggi una nuova sigla terroristica, che sostiene di essere collegata con Al Qaeda, ha pubblicato sui forum jihadisti su Internet, gli stessi utilizzati da Osama Bin Laden per i suoi videomessaggi, un messaggio di rivendicazione. Il gruppo, denominato “Leoni dei mujahidin in Palestina” sostiene di aver appiccato il fuoco agli alberi del monte israeliano, dando il via all'incendio in corso. "I Leoni dei mujahidin in Palestina" avrebbero agito nella notte tra giovedì e venerdì scorso - si legge nel messaggio - "eseguendo una spedizione benedetta ed eroica unica nel suo genere all'interno del territorio del popolo usurpatore, sul monte Carmelo occupato, appiccando il fuoco tra i suoi alberi e provocando al morte di più di 40 persone e il ferimento di altre decine, come riconosciuto dallo stesso nemico".

Il gruppo terroristico della cui credibilità per il momento non esistono conferme indipendenti, ha inoltre ringraziato "il vento, che è stato uno dei soldati di Allah, per il suo aiuto, facendo espandere le fiamme fino a dove non avremmo mai pensato, tanto che il nemico non è stato in grado di domarlo e si è visto costretto a chiedere aiuto a forze straniere". Nel messaggio si ricorda infine che "questa spedizione benedetta fa parte della serie di spedizioni condotte contro l'occupante ebreo per vendicare il sangue dei musulmani uccisi, primo tra tutti Muhamman al-Namnam e i fratelli Islam e Muhammad Yasin ed altri salafiti jihadisti palestinesi. Il nemico sa che i figli del monoteismo non dormono e sono in grado di dare loro una lezione". Il riferimento è ai tre esponenti del gruppo jihadista palestinese “Esercito dell'Islam”, sigla legata alla rete di al-Qaeda nella Striscia di Gaza, uccisi nei giorni scorse settimane in due diversi raid aerei israeliani.

Invece secondo le autorità israeliane l'incendio in corso nella zona del Monte Carmelo, il più grave disastro ambientale della storia di Israele, non sarebbe di origine dolosa ma sarebbe stato causato da negligenza: lo ha dichiarato il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld, senza fornire ulteriori dettagli. L'incendio ha causato almeno 42 morti, costretto allo sgombero di 17mila persone e distrutto ettari di bosco oltre a numerose abitazioni: nonostante l'intervento degli aerei anti-incendio inviati dall'estero, le fiamme non sarebbero ancora sotto controllo e il forte vento starebbe anzi alimentando ulteriormente l'incendio, che minaccia ora alcuni sobborghi di Haifa. Altri aiuti internazionali sono arrivati in Israele per combattere il vasto incendio . Due enormi aerei russi, con capacità di 42 tonnellate di acqua, sono già al lavoro sul posto, insieme ai 6 mezzi aerei inviati da Francia, Turchia, Grecia e Cipro, hanno riferito i vigili del fuoco. Il portavoce dei vigili del fuoco, Yoram Levy ha detto che gli aiuti arrivati dall'estero "potrebbero aiutarci ad estinguere entro stanotte le fiamme" che hanno divorato 4 milioni di alberi su una superficie di 3.400 ettari.