Pechino isola la moglie di Liu Xiaobo e scatena un’ondata di arresti il giorno del Nobel
Liu Xia è agli arresti domiciliari da ottobre, ma nei giorni scorsi la sorveglianza e i controlli sono stati intensificati. Molti attivisti e difensori dei diritti umani sono stati arrestati, e condotti in luoghi sconosciuti almeno fino al 12 dicembre, nel timore che parlino del premio Nobel attribuito allo scrittore in prigione.

Pechino (AsiaNews) – La polizia ha circondato la casa del premio Nobel per la Pace, Liu Xiaobo, nelle ore che precedevano la cerimonia di consegna dell’onorificenza allo scrittore imprigionato. La moglie di Liu Xiaobo, Liu Xia,  è agli arresti domiciliari dall’annuncio, avvenuto in ottobre, che suo marito sarebbe stato insignito del Nobel. La sua linea telefonica è stata tagliata e i suoi amici, la famiglia e i colleghi della comunità di dissidenti che vivono in Cina sono stati posti agli arresti domiciliari, o sotto stretta sorveglianza. A tutti è stato proibito di lasciare il Paese, nel timore che potessero recarsi a Oslo a ritirare il premio a nome dello scrittore imprigionato. Da giovedì 9 dicembre agenti di polizia sorvegliano l’entrata dell’isolato, e controllano l’identità di chiunque entri. Una dozzina di giornalisti sono in attesa davanti all’ingresso, mentre altri agenti pattugliano l’interno.

Giovedì 9 dicembre la polizia ha fatto una retata di attivisti per i diritti umani e di dissidenti, e li ha obbligati a “viaggiare” lontano dalle loro case per i prossimi giorni. I casi, documentati da un‘organizzazione cinese per i diritti umani, Chinese Human Right Defender (Chrd), che ha stilato un elenco di casi.

Il co-organizzatore di Charta 08, Zhang Zuhua, è stato preso dalla polizia per strada vicino a casa. Non si sa dove sia attualmente. Zhang, un college e amico di Lçiu Xiaobo, stava tornando al suo appartamento dopo pranzo seguito da alcuni agenti, quando un minibus si è fermato vicino a lui. Ne sono scesi alcuni individui, sia della polizia che della sicurezza nazionale (guobao) e gli hanno chiesto di salire. Ha rifiutato, ma è stato spinto dentro. Il 7 dicembre la sua connessione Internet è stata tagliata, e gli è stato consigliato di allontanarsi da Pechino per qualche giorno, ma ha rifiutato.

L’avvocato per i diritti umani e professore Teng Biao, arrestato dopo aver tenuto lezione all’istituto di  China Political Science e Law, e condotto nella contea di Yanqing, fuori Pechino. Gli è stato detto che vi resterà sino al 12 dicembre.

Lo studioso di Pechino Cui Weiping, portato in un luogo sconosciuto nei dintorni della capitale.

La giornalista Gao Yu e suo marito, condotti all’aereoporto dalla polizia, Non si sa dove siano.

L’autore Yu Jie.

L’attivista per i diritti umani di Xi’an Yang Hai, che è stato portato in un luogo nei dintorni della città, dove dovrà restare fino al 12. Yang ha protestato, dicendo che deve occuparsi di sua madre, ammalata, ma lo hanno portato via a forza.

L’avvocato per i diritti umani di Xi’an Zhang Jiankang, che stava occupandosi anch’egli di sua madre anziana e malata quando è arrivata la polizia per portarlo via.

Gli attivisti di Xi’An Fu Sheng e Ma Xiaoming, di cui si pensa che siano stati portati via ma di cui non si hanno informazioni dettagliate.

A molti altri è stata tagliata la connessione internet, o hanno avuto il cellulare parzialmente disabilitato (possono chiamare, ma non ricevere telefonate. Segue una lista di quelli residenti a Pechino. Lo studioso Xu Youyu; l’attivista Fan Yafeng (portato via dalla polizia); l’attivista e artista Ai Weiwei, il cui cellulare è stato bloccato, e la cui connessione internet tagliata; l’attivista per i diritti umani Wu gan. L’autore Wang Lixiong, e il blogger tibetano Woeser, obbligati a restare in casa nei prossimi giorni.

Inoltre l’autore Xia Shang, a Shanghai; lo studioso Mo Zhixu, attualmente detenuto a Leshan, Sichuan; L’autore Wen Kejian di Hangzhou; l’attivista Hua Chunhui di Wuxi City.

Inoltre, nei giorni che hanno preceduto il 10 dicembre ci sono stati numerosi episodi di maltrattamenti da parte delle autorità nei confronti di dissidenti e attvisti. Agenti della sicurezza nazionale hanno impedito all’avvocato di Pechino Li Xionbing di partecipare a un seminario legale organizzato dall’Unione europea in Cina;

Sei agenti della sicurezza seguono e controllano il prof. Xu Zhiyong;

L’attivista di Pechino Gu Chuan è stato contattato da tre agenti della sicurezza, che gli hanno intimato di non lasciare la sua abitazione;

L’attivista Wu Yilong, di Hangzhou è agli arresti in detenzione “blanda” da giovedì 9 dicembre, mentre gli attivisti Mao Qingxiang e Zhu Yufu sono sotto sorveglianza;

L’autore e attivista di Shanghai Jiang Danwen è in detenzione “blanda” a casa, e non può allontanarsene per nessuna ragione;

L’attivista Zhang Shijie di Chongqing è stato avvisato di non prendere parte a nessun evento che festeggi Liu Xiaobo nei prossimi giorni;

Il professore di Pechino Xia Yeliang è sotto sorveglianza dal 6 dicembre, e gli è stato detto di non prendere parte a nessun evento, pubblicare nulla online, o accettare interviste con media stranieri;

L’attivista Xiao Yong di Guangzhou è stato portato via da casa il 9 dicembre; la polizia gli ha detto che lo avrebbe condotto in albergo. Gli agenti hanno sequestrato il suo computer, e i cellulari suoi e di sua moglie.

Dal 7 dicembre gli uffici dell’Aizhing, una Ngo sono senza elettricità, mentre sono stati tagliati acqua e rifornimenti idrici della All sages Bookstore di Pechino, il cui direttore, Liu Suli, è in detenzione “blanda”.