Patriarca Kirill: limitare l’immigrazione inasprisce le tensioni interetniche
di Nina Achmatova
Il Patriarcato di Mosca interviene sul clima di crescente xenofobia a Mosca. Contro le violenze tra nazionalisti e caucasici si mobilita la società civile.

Mosca (AsiaNews) – L’intolleranza interetnica a Mosca continua a essere uno dei problemi in cima all’agenda politica e religiosa. Mentre il Cremlino cerca di tenere sotto controllo le spinte xenofobe contro la popolazione dal Caucaso e la rappresaglia degli immigrati - che l’11 dicembre scorso hanno dato vita a una vera e propria guerriglia urbana al centro della capitale - anche il Patriarca di Mosca interviene per placare gli animi.

“I fedeli ortodossi – ha detto Kirill in occasione dell’Assemblea diocesana del clero moscovita – devono farsi pionieri del superamento delle tensioni interetniche. Siamo chiamati a essere esempio della benevolenza cristiana verso tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto, cura e compassione, senza eccezione”. Il Patriarca russo-ortodosso ha sottolineato che “l’idea della superiorità nazionale (portata avanti da gruppi nazionalisti spesso spalleggiati dal potere, ndr) è aliena all’ortodossia, come pure l’ostilità nei confronti di rappresentanti di altre religioni”.

Kirill ha ricordato che criminalità e violenze tra gli immigrati nascono non dal male insito in ogni persona, ma spesso “da disperazione e ingiustizie subite”. Ha poi condannato l’inasprimento delle regole per frenare l’immigrazione come strumento per combattere le tensioni interetniche: “In questo modo le questioni più dolorose rimangono senza risposta e generano solo nuovi problemi”.

Intanto, all’escalation di xenofobia vissuta nelle ultime due settimane da Mosca, ha risposto la società civile. Intellettuali, gente comune, artisti e attivisti per i diritti umani si sono radunati in una manifestazione dal titolo “Mosca per tutti” nella centralissima piazza Pushkin il 26 dicembre.