In 500 mila alla chiusura del Giubileo della Chiesa vietnamita
di J. B. Vu
Al santuario di La Vang anche 42 vescovi e 1200 preti. Il card. Dias benedice una nuova statua della madonna e la prima pietra del santuario da rinnovare. Il prefetto di propaganda Fide paragona i rapporti fra Stato e Chiesa in Vietnam a quelli fra padre e madre in una famiglia. L’incontro con il premier Nguyen Tan Dung e le speranze di migliorare i rapporti fra Santa Sede e Hanoi.
Hanoi (AsiaNews) – Almeno 500 mila persone hanno partecipato alle cerimonie di chiusura del giubileo della Chiesa vietnamita, celebrata al santuario nazionale di Nostra Signora di La Vang dal 4 al 6 gennaio. Nonostante la pioggia torrenziale e il freddo, hanno partecipato, oltre alla popolazione, 35 vescovi del Vietnam, 7 da altre nazioni, 1200 sacerdoti e a un gran numero di catechisti e volontari.
 
A differenza di quanto preannunciato, né il presidente, né il primo ministro vietnamiti hanno preso parte alle cerimonie. Solo Nguyên Thiên Nhân, uno dei cinque vice-premier è giunto per il secondo giorno della festa, come rappresentante del governo. Nel suo breve discorso egli ha esaltato la libertà religiosa con cui si vive nel Paese.
 
Il Giubileo è stato pieno di eventi per un anno intero, a partire dal novembre 2009. Esso voleva celebrare i 350 anni della fondazione dei primi vicariati apostolici nell’Indocina e i primi 50 anni della gerarchia cattolica in Vietnam.
 
La messa finale del 6 gennaio è stata presieduta dal card. Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli e legato del papa per l’occasione. Il giorno prima il card. Dias ha benedetto una nuova statua della Madonna di La Vang e la prima pietra per il nuovo santuario, la cui costruzione è stata permessa dal governo.
 
Dopo le celebrazioni, l’8 gennaio scorso, il card. Dias ha visitato il seminario di Hanoi e ha incontrato il primo ministro Nguyen Tan Dung. Il premier ha apprezzato il contributo dei cattolici alla costruzione e alla difesa del Paese e ha garantito che il suo governo darà un nuovo impulso per migliorare le relazioni fra Santa Sede e Hanoi.
 
Da parte sua, il prefetto di Propaganda Fide, ha sottolineato che il papa desidera un progresso nei rapporti diplomatici, esprimendo il desiderio che la Chiesa vietnamita possa contribuire ancora di più al bene del Paese nei campi dell’educazione, della salute e delle attività sociali. Una volta di più egli ha citato quello che sembra essere divenuto uno slogan nei rapporti fra Vietnam e Vaticano (e Chiesa vietnamita), secondo cui “un buon cattolico è anche un buon cittadino”.
 
In precedenza, parlando ai fedeli riuniti a La Vang, il card. Dias aveva paragonato i rapporti fra Stato e Chiesa come a quelli fra padre e madre in una famiglia, concludendo che il loro accordo va “a beneficio dei figli”.