Freddo eccezionale in Nepal, 50 morti
di Kalpit Parajuli
L’ondata di gelo ha colpito la parte meridionale del Paese, soprattutto la regione agricola del Terai, dove si è registrata la maggior parte delle vittime. Chiuse scuole, industrie e aeroporti. A rischio anche l’efficienza degli ospedali a causa dei continui black out.

Kathmandu (AsiaNews) – Ammonta a oltre 50 vittime il bilancio dell’ondata di freddo straordinario che da settimane sta colpendo le regioni meridionali del Nepal. I danni maggiori si sono verificati nel Terai.

La regione ha registrato il maggior numero di vittime e da giorni è colpita da continui black out elettrici, che hanno messo in ginocchio ospedali, industrie e aeroporti. Per evitare altre vittime, sono state chiuse centinaia di scuole. Al momento restano aperti solo gli istituti cattolici, che garantiscono, per chi desidera lezioni regolari nonostante il maltempo.

Secondo i medici locali le persone ad alto rischio sono i profughi della guerra civile maoista, che vivono da anni in tende o baracche.

La regione del Terai è famosa per le sue pianure coltivate ed è considerata “il cestino del pane del  Nepal”.  La popolazione, composta soprattutto da contadini molto poveri, è abituata a un clima mite e non è attrezzata per difendersi dal freddo. Per soccorrere la popolazione la polizia ha distribuito legna da ardere agli angoli delle strade.     

Intanto, gli agricoltori temono per i raccolti andati in fumo a causa dell’umidità e delle basse temperature. Secondo i funzionari del Dipartimento meteo del Paese l’ondata di freddo continuerà ancora per diversi giorni.