Scontri a Suez. Si allarga la protesta
I Fratelli Musulmani si uniscono alla rivolta. Otto di loro sono stati arrestati. Disturbi alle comunicazioni via internet e a cellulari. El Baradei domanda a Mubarak di dimettersi e si offre come candidato alla presidenza. Il 40% degli egiziani vive al di sotto della linea di povertà
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Attivisti anti-Mubarak si sono scontrati stamane nella città di Saida nell’attesa di maggiori manifestazioni oggi, dopo la preghiera del venerdì. Migliaia di persone hanno deciso di scendere in piazza per esigere la cacciata del presidente egiziano e terminare i suoi 30 anni di governo forte.
 
Le manifestazioni in Egitto, iniziate il 25 gennaio, ricalcano quelle in Tunisia, dove dopo un mese, la popolazione ha messo in fuga il leader Ben Alì. Finora le rivolte hanno avuto un carattere laico, con critiche al carovita e al dominio di Mubarak. Ma da ieri i Fratelli Musulmani si sono uniti alla protesta e oggi hanno pianificato la loro presenza nelle manifestazioni. Nella notte almeno otto membri del partito integralista sono stati arrestati.
 
Secondo i dimostranti la polizia ostacola le comunicazioni via internet e cellulari, ma il governo lo nega.
 
Mohammed El Baradei, premio Nobel per la pace, è tornato ieri in Egitto da Vienna e ha programmato di essere presente oggi alle manifestazioni. El Baradei si offre come candidato alla presidenza e ha domandato a Mubarak di dimettersi. Secondo il premio Nobel, il governo di Mubarak sfrutta l’opposizione islamista per giustificare il suo stile autoritario.
 
Come in molti Paesi del Medio oriente, gli egiziani sono frustrati dall’aumento dei prezzi, dalla disoccupazione, e dall’autoritarismo dei loro leader, divenuti sovrani dinastici. Due terzi degli egiziani sono sotto i 30 anni e molti di essi sono senza lavoro. Circa il 40% della popolazione vive al di sotto della linea della povertà.