Re Abdullah di Giordania cambia governo, e ordina vere riforme politiche
La decisione in seguito alle proteste di piazza dei giorni scorsi legate alla crescente disoccupazione e alla povertà. E’ un tentativo di evitare ripercussioni analoghe a quelle che accadono in Egitto e Tunisia.

Amman (AsiaNews/Agenzie) – Re Abdullah di Giordania ha “dimesso” ieri il governo, e ha nominato un nuovo primo ministro, con l’incarico di preparare un piano di “vere riforme politiche”. La decisione del sovrano hashemita è giunta in seguito alle proteste di piazza dei giorni passati.

I manifestanti hanno chiesto che il governo prenda provvedimenti per ridurre la disoccupazione e per contenere l’aumento dei prezzi. Accusavano il primo ministro Samir Rifai di non essere all’altezza della situazione, e chiedevano le sue dimissioni. Il gesto appare come un tentativo di evitare che la protesta popolare assuma le dimensioni della Tunisia e dell’Egitto.

Il nuovo primo ministro Marouf Bakhit ha ricevuto dal re l’incarico di dare vita a riforme urgenti. La sua nomina è stata contestata dall’opposizione islamista. Una dichiarazione del Palazzo reale ha spiegato che la missione di Bakhit consiste nel “attuare passi pratici, veloci e tangibili per lanciare una vera riforma politica, aumentare la democratizzazione della Giordania e assicurare una vita sicura e decente per tutti i giordani”.

Bakhit è un generale in pensione; ha servito come Primo ministro dal 2005 al 2007. In precedenza era consigliere nazionale per la sicurezza, e ambasciatore in Israele. Fra i problemi del paese ci sono la corruzione crescente, tassi di disoccupazione in salita e un aumento della povertà. La disoccupazione è al 12%, e il tasso di povertà al 25%. Circa il 70% dei disoccupati giordani è sotto i 31 anni.