Lo scopo era quello di non esporre alcuna parte del loro corpo alla vista degli uomini, per evitare di spingerli al peccato. Come ha spiegato una di loro: “Seguo queste regole di modestia per salvare gli uomini da loro stessi. Un uomo che vede parte del corpo di una donna si eccita sessualmente, e questo potrebbe spingerlo a commettere peccato; anche se non fisicamente, i suoi pensieri impuri sono un peccato in sé”.
L’iniziativa all’inizio è stata accolta positivamente, da molti circoli “haredi”, e anche accompagnata da una lettera entusiastica di appoggio firmata dai rabbini Badatz, la corte di giustizia ultraortodossa, e la leader degli “Eda Haredit” il rabbino Yitzchok Tuvia Weiss.
Adesso il numero crescente – circa 600, e si aggiungono continuamente nuove reclute – comincia a creare problemi. Anche perché alcune di queste donne non si svelano nemmeno a casa; e obbligano le loro figlie a seguirle in questa moda. Tanto che si stanno moltiplicando le proteste e avvertimenti: “Non dovete vestirvi in maniere strane, inclusi i veli, specialmente se vostro marito è contrario, e anche perché è contro l’halacha (la legge di comportamento). E soprattutto questa moda non deve essere applicata nel caso di bambine”, hanno scritto alcuni rabbini.