Il Vietnam ha bisogno di buoni preti, capaci di portare avanti l’opera missionaria
di J.B. Vu
La formazione del clero è sempre stata una priorità della Chiesa del Paese ed è stata portata avanti, a volte con creatività, in tutte le situazioni sociali. Oggi anche i non cattolici riconoscono e apprezzano il lavoro di sacrdoti e suore per l’aiuto di orfani, anziani, poveri e malati.
Hanoi (AsiaNews) – L’attuale situazione sociale del Vietnam, nella quale la Chiesa sente particolarmente urgente la sua vocazione missionaria, rende molto importante la formazione del clero. Come dicono ad AsiaNews alcuni fedeli, “se abbiamo un sacerdote buono e preparato, possiamo lavorare e aiutare migliaia di persone al giorno” e “se il prete va in paradiso, migliaia di persone vanno con lui, ma anche se va all’inferno, lo seguono a migliaia”.
 
Per questo la Chiesa cattolica si preoccupa dell’importanza della formazione del clero ed è riuscita a portarla avanti in ogni situazione, in modo formale e informale. Nelle diverse situazioni delle varie diocesi, i vescovi sono stati creativi e hanno trovato il modo di organizzare corsi di formazione. Le Chiese locali hanno organizzato “classi sotterranee” e “classi teologiche mobili” per la formazione di piccoli gruppi nelle parrocchie.
 
Nel 2005 il modo di formazione è stato unificato. Poi, nel 2007, la Conferenza episcopale ha elaborato gli strumenti di guida. E’ la prima Ratio Institutions Sacerdotalis della Chiesa vietnamita. La Santa Sede l’ha ratificata e l’ha promulgata nel 2010, durante l’Anno giubilare. Essa sottolinea e invita alla “giusta motivazione” e alla “volontà positiva” della vocazione e vuole aiutare i sacerdoti ad avere capacità con i fedeli sotto quattro aspetti: umanità, spiritualità, conoscenze e attività pastorali.
 
Nell’attuale situazione sociale, dobbiamo ricordare la chiamata missionaria di Pio X: “dobbiamo avere vicinanza per la sofferenza spirituale di numerose vittime delle moderne teorie ateistiche, specialmente I giovani stanno crescendo nell’ignoranza e persino nell’avversione verso Dio. Questo rende urgente e necessario il dovere che ognuno sia ispirato a una forte azione missionaria, per crere compattigruppi di fedeli, come qielli che la Chiesa ha avuto alle sue origini”.
 
Oggi, in Vietnam, quando si parla di cattolicesimo, i non cattolici normalmente si dicono vicini a “mấy cha và các sơ”, qualche prete o suora. Perchè? Perchè la maggior parte dei sacerdoti e delle religiose vietnamiti lavora e aiuta la gente ed è loro vicina. In particolare le suore e i religiosi .
 
Tutte le attività caritative e sociali delle parrocchie sono centrate sull’aiuto ai poveri, agli anziani e ai malati. Le suore e le loro congregazioni hanno una tradizione di aiuto per i bambini orfani, i lebbrosi e le persone colpite da Aids.